Le radici culturali millenarie di un Paese come il nostro costituiscono una ricchezza senza tempo. In un’epoca di incertezza e instabilità a livello globale, preservare e curare questa ricchezza acquisisce un’importanza particolare. Questo è stato il punto di nascita del progetto AttivArte, ideato dalla Città di Torino insieme alla Italian Culture Worldwide Rotarian Fellowship – ICWRF, e ai distretti 2031 e 2032. AttivArte ha fatto seguito all’esperienza maturata nel progetto pilota rotariano Salviamo un monumento, lanciato gli anni scorsi nelle città di Genova, Domodossola e Novara. La filosofia è rimasta la stessa, ma lo spettro è stato ampliato, introducendo le opere d’arte contemporanea. Obiettivo centrale è stato coinvolgere i giovani cittadini, organizzando interventi di riqualificazione su monumenti trascurati e degradati. Come ha spiegato Giovanna Mastrotisi, presidente del Team Nord Ovest di ICWRF, «Ripulire un monumento significa conoscerlo, riconsegnarlo alla città, quindi alla condivisa consapevolezza della sua importanza storica e del suo valore artistico e culturale». Il rapporto superficiale dei cittadini coi monumenti della propria città, solitamente evolve in disinteresse e, nel peggiore dei casi, in vandalismo. Conoscere veramente un monumento, il suo messaggio, il suo significato storico e la sua importanza come parte della città, è il primo passo per apprezzarlo veramente. “Sporcarsi le mani” per ripulirlo lo rende parte propria e incita nei cittadini l’istinto di proteggerlo da ogni offesa. AttivArte, con i patrocini MIUR e MiBACT, ha coinvolto 200 studenti provenienti da tre istituti comprensivi e da un liceo artistico. Dalle 150 opere d’arte contemporanea su 280 monumenti a Torino, sono state selezionate le opere Chakra di Riccardo Cordero, Eco di Marc Didou e Liaison di Massimo Ghiotti. A marzo 2016, gli artisti hanno avuto l’opportunità di incontrare gli studenti presso il liceo artistico statale Renato Cottini, per condividere con loro i dettagli concettuali e tecnici dietro le proprie opere e discutere sulle problematiche riguardanti la loro tutela. La risposta degli studenti a questi incontri è stata massima, attraverso la creazione di disegni, racconti, fotografie, video ed elaborazioni grafiche; una di esse, il logo stesso del progetto, realizzato dalla studentessa Elena Gambino e vincitore del relativo concorso. Alla fine dell’anno scolastico, l’intero percorso di AttivArte è stato raccontato in due mostre, che hanno ospitato le opere degli allievi e documentato la loro attività nel percorso formativo. Redazione Rotary Italia

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