L’esempio di Michele Mirabella sul versante della solidarietà 

– A cura di Micky dè Finis 

Quel che serviva era adottare la migliore scelta e concludere così alla grande le iniziative che a ottobre hanno visto impegnato il Distretto nell’affrontare i temi complessi del DEI, consumando una riflessione condivisa su tre parole chiave dell’impegno rotariano: diversità, equità e inclusione. L’intuito del Governatore Nicola Maria Auciello carezzava un’idea che fosse al tempo stesso “mirata e bella”. Poi, coniugare queste due parole, è stato un gioco da ragazzi. E difatti l’arrivo di Michele Mirabella a Rutigliano centra incredibilmente in pieno quell’intuizione, perché la sua presenza, il calore palmare del suo affetto elegante e direi sentimentale, con quella sua travolgente empatia, hanno avuto la capacità di consegnare un grande messaggio di solidarietà ai rotariani giunti da tutto il Distretto. Ascoltarlo è stato come mettere in rete una sinergia efficacissima, e per me è stato un privilegio accompagnare il suo racconto che ha lasciato una traccia lucida. Così il Presidente dell’AIRC Puglia, la Fondazione per la Ricerca sul Cancro, con una facondia che non ha bisogno certo di essere disvelata, ha parlato delle storie difficili che hanno contrassegnato la storia della ricerca nel nostro Paese, nel Mezzogiorno e in Puglia, dove lui è nato un po’ di anni fa rimanendo sempre la persona che tutti conoscono: un autentico portatore sano di interessi collettivi.
Un cammino lungo e faticoso quello della ricerca. Michele Mirabella ne parla con la consapevolezza del lungo tratto di strada compiuto e delle tappe che ancora scandiscono un percorso ancora intenso per raggiungere i risultati che la scienza deve continuare a inseguire, anche grazie alla generosità di quanti sentono nell’animo i valori della solidarietà e della prossimità. Al suo fianco Lucilla Crudele, trent’anni, barlettana, anche lei muove i primi passi nell’AIRC. È giovanissima ma tra i banchi di scuola si appassiona subito in questa bellissima storia perché avverte quel sapore unico che si sente quando si affronta davvero una sfida per la vita. Oggi, Lucilla è dottoranda di ricerca presso l’Università degli Studi di Bari, dove al fianco del prof. Antonio Moschetta, appena rientrato in Italia dagli USA proprio grazie ai fondi della ricerca AIRC, studia i meccanismi che portano il cancro e che sono legati agli stili di vita e all’adiposità viscerale, in particolare ai tumori del fegato. Il professor Mirabella e la dottoressa Crudele sono stati bravissimi nel centrare i temi della ricerca e l’importanza dei sentimenti che sostengono i valori dell’AIRC, catturando l’interesse della platea parlando con il cuore. Lui lo ha fatto con garbo e lo stile di sempre, ma anche con la passione civile che ogni giorno indossa, non solo come intellettuale, ma soprattutto dal rango che ormai lo propone al grande pubblico come grande divulgatore di scienza, una ragione molto forte nel suo impegno di vita che porta impresso nell’animo con quel suo amore verso il prossimo. Lei lo ha fatto con la dolcezza e l’entusiasmo che oggi sostengono il suo impegno scientifico. Entrambi lo hanno fatto con l’orgoglio di battersi per una giusta causa, per l’AIRC, per il Rotary, per tutti. E tutto questo a conclusione di una settimana dedicata dal Distretto alla prevenzione del carcinoma mammario, con eventi dedicati dai club e con l’acquisto dei kit AIRC con il nastrino rosa, rosa come da sempre è rappresentato il genere colpito da questo mostro. Al centro della settimana una tavola rotonda affidata ai Presidenti delle Commissioni Distrettuali Sanità e Prevenzione e Cura delle Malattie, Vincenzo Manuppelli e Giuseppe Perrone, con la presenza di medici ed esperti. Una settimana che rappresenta l’omaggio del Governatore Nicola Maria Auciello alle socie del Distretto e a tutte le donne, un’attenzione nel rispetto del genere, rosa appunto, e alle loro esigenze. Una particolare cura, inserita nel service DEI che già il Governatore aveva espresso con l’organizzazione del concerto Spotlight on women, accendendo un faro sulle donne e sulle loro difficoltà di realizzazione, per contrastare la loro emarginazione e la violenza di qualsiasi tipo che spesso subiscono. Un percorso attento alla diversità di genere, perché la diversità non è nella sostanza, ma nella realtà delle cose e si materializza nella forma. Anche questo è Rotary: espressione di attenzione e di amicizia.

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