In cammino verso la Pace

– A cura di Sandro Fornaciari

Un aiuto immediato e uno sguardo proiettato al futuro; un intervento a sostegno di quanti non possono attendere oltre e un progetto che guarda lontano, per eliminare, o quantomeno contenere, le decine di conflitti armati che affliggono il nostro pianeta, causa primaria di tante sofferenze e povertà. Sono questi i due obiettivi che il Distretto 2071, i suoi 77 club e gli oltre 3.500 soci hanno voluto perseguire nell’Anno Rotariano 2024/2025, sotto la guida del Governatore Pietro Belli, con due specifici service: uno denominato Un cuore per l’Eritrea, l’altro Distretto per la pace. Oggi, che è tempo di consuntivi, il Distretto 2071 può affermare con orgoglio che entrambi i traguardi sono stati raggiunti. Vediamoli nel dettaglio. Il cuore del Distretto per l’Eritrea è il progetto umanitario proposto, in occasione del 120° anniversario del Rotary International, dall’apposita Commissione Distrettuale presieduta da Stefania Giusti del Rotary Club Firenze. Il service si è proposto di sostenere l’attività del Professor Bruno Murzi, un’eccellenza nel campo della cardiochirurgia pediatrica, che da anni, insieme a un’équipe di collaboratori, opera da volontario in Eritrea, dedicandosi al trattamento e alla cura di bambini affetti da gravi patologie cardiache.

È dal 2006 che l’equipe di volontari del Professor Murzi, ogni anno e per due volte all’anno, si reca ad Asmara, utilizzando come base operativa un vecchio ospedale militare italiano costruito negli anni Trenta, dove vengono curati e assistiti decine di bambini afflitti da cardiopatie congenite. Il progetto, messo a punto da Stefania Giusti e dalla sua Commissione, ha risposto a una precisa richiesta avanzata dal Professor Murzi: l’acquisto di attrezzature e materiali medici di ultima generazione, essenziali per l’intervento su pazienti pediatrici. Obiettivo raggiunto grazie all’impegno di tutti i club del distretto, che hanno promosso iniziative di raccolta fondi con le più disparate iniziative come spettacoli teatrali, concerti e vendite di libri, fino a raggiungere la somma di 20.000 euro, ovvero quanto necessario per rispondere alle necessità del Professor Murzi e della sua équipe. Un’iniziativa che rispecchia plasticamente lo spirito di servizio che anima il nostro movimento e che fa tornare alla mente le parole di Paul Harris: “Il Rotary è un microcosmo del mondo di pace che verrà, se noi lo costruiamo”. Costruire la pace, dunque, come presupposto per eliminare diseguaglianze e sofferenze, è stato l’altro grande obiettivo che si era dato il Distretto 2071 in questa annata appena conclusa. «Perché noi rotariani – aveva ricordato il Governatore Pietro Belli – abbiamo l’obbligo di costruire la pace, e per farlo dobbiamo trovare la strada del dialogo. Dialogo non significa trovare la soluzione, perché un’unica soluzione non esiste; dialogo significa ascoltare l’altro perché io non sono nessuno se non c’è l’altro».

Una filosofia e un progetto che si sono inseriti nel solco tracciato dalla Fondazione Rotary per la Pace. I Centri per la Pace ne sono l’espressione concreta sul territorio da svariati anni: sparsi nelle migliori università del mondo, hanno formato e continuano a formare migliaia di giovani laureati e professionisti, chiamarti poi a svolgere il proprio lavoro nelle istituzioni governative e militari, nelle scuole di 115 Paesi, affinché la pace non resti un ideale astratto ma possa diventare una realtà per milioni di persone. Ebbene, il Distretto 2071, grazie al contributo e al sostegno di tutti i club che lo compongono, da quest’anno può fregiarsi del titolo di Global Peacebuilder District. I 25.000 dollari raccolti, anche in questo caso con iniziative diverse capaci di coinvolgere tutti i soci, serviranno a finanziare le attività dei Centri per la Pace.

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