Si è concluso con successo il progetto dedicato a ragazzi affetti da DSA 

L’obiettivo che ci eravamo prefissati è stato raggiunto. È stata una soddisfazione immensa e una gioia grandissima arrivare a Roma tutti assieme dopo avere percorso oltre 230 km sulla via Francigena, e aver incontrato Papa Francesco alla fine del cammino. Domenica 6 giugno è stata una giornata indimenticabile: si è concluso l’itinerario del progetto Con-Tatto, un’esperienza da portare avanti e da sviluppare anche per il futuro.

Un’avventura che ha preso il via poco più di un anno e mezzo fa, promossa e sostenuta a livello organizzativo ed economico dal nostro Distretto 2031 e dall’ASL Città di Torino (quest’ultima ha curato soprattutto la parte scientifica). Un’avventura che ha permesso di portare 12 ragazzi autistici lungo la via Francigena, da Proceno fino a Piazza San Pietro in Roma.

L’obiettivo fondamentale del progetto riguardava il potenziamento delle abilità adattive, ovvero l’insieme delle capacità che permettono all’individuo affetto da autismo di sviluppare modalità in grado di permettergli di vivere il proprio ambiente di vita in modo più armonico e tranquillo. L’attenzione era focalizzata su vari aspetti: cura del sé, comunicazione, relazioni sociali, uso delle risorse della comunità, sviluppo di autodeterminazione, competenze, autonomia. Un’iniziativa di carattere sociale di grande rilevanza, che, grazie al prezioso supporto dell’ASL Città di Torino, del Dottor Roberto Keller e di un’équipe multidisciplinare, ha avuto anche un approccio scientifico. Inoltre, i risultati raggiunti potranno essere utili anche per pianificare altre attività future per persone con il disturbo dello spettro autistico. 

Il nostro cammino è cominciato giovedì 27 maggio con la partenza in pullman da Settimo Torinese. Abbiamo raggiunto Proceno, la porta del Lazio sulla via Francigena, dove ci hanno accolti l’Amministrazione, l’associazione Via Francigena in Tuscia Viterbo e il Corpo Italiano di San Lazzaro, i quali hanno supportato il nostro cammino dal punto di vista logistico e della sicurezza.

Venerdì 28 maggio abbiamo raggiunto la prima tappa, breve, di 8 km, per un approccio all’esperienza della via Francigena, che ci ha portato ad Acquapendente. Sabato 29 abbiamo raggiunto Bolsena, tappa lunga e calda, ma a San Lorenzo Nuovo, circa a metà del nostro percorso, il nostro spirito è stato rinvigorito dall’Amministrazione e dalla Pro Loco, che ci hanno offerto i tradizionali gnocchi di patate. Un’accoglienza che abbiamo ricevuto in ogni paese e città che incontravamo lungo il cammino. Con il passare dei giorni i legami tra di noi e lo spirito di gruppo sono cresciuti sempre di più. Domenica 30 maggio da Bolsena abbiamo raggiunto Montefiascone e, il giorno successivo, Viterbo. Il primo giugno eravamo, a Vetralla, mentre il 2 giugno entravamo a Sutri, con una sosta per il pranzo a Capranica, dove tutti assieme, in occasione della Festa della Repubblica, abbiamo cantato l’inno nazionale. Dopo Sutri abbiamo raggiunto Campagnano Romano e La Storta, per poi terminare il nostro cammino con l’arrivo in piazza San Pietro sabato 5 giugno. Complessivamente sono stati circa 235 i chilometri percorsi dai ragazzi in 9 giorni, per un totale di 329.537 passi. 

Sono state davvero tante le emozioni che, giorno dopo giorno abbiamo vissuto tutti assieme. Momenti indimenticabiliper un progetto che ha raggiunto gli obiettivi che si era prefissato, grazie a coloro che fin dall’inizio hanno creduto, supportato e contribuito alla sua realizzazione, malgrado le difficoltà e complessità, causate dall’emergenza da Covid-19.

Grazie, dunque, al Governatore Michelangelo De Biasio, al nostro Distretto 2031, ai tanti Rotary Club che ci hanno sostenuto anche durante il percorso, e ai numerosi partener che si sono uniti a noi in questa avventura.

Abbiamo aperto una strada su un tema importante come quello dell’autismo, ponendoci dalla parte dei ragazzi e delle loro famiglie. Ora bisogna proseguire il cammino senza fermarsi.

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