E siamo a San Diego. Dopo i vari incontri preparatori, i confronti e le giornate di formazione, arriva anche per me quella che è stata, negli ultimi 15 anni, la Sede dell’Assemblea Internazionale.
Superate le normali vicissitudini del viaggio, mi immergo in una settimana di incontri, confronti, riunioni di formazione che resterà a lungo nei miei ricordi. Subito l’impatto con l’organizzazione che, nella migliore tradizione americana, basata su procedure e tempi ben pianificati, non sbava mai. Una macchina che appare non solo ben collaudata, ma che si articola sulla base della nostra visione e dei
nostri obiettivi.
Creare momenti di contatto, di confronto. Stabilire rapporti non solo in questi giorni, ma avviare amicizie e confronti che saranno duraturi negli anni. In tutti l’entusiasmo, la voglia di mettersi in gioco per i propri distretti, per i propri club ma, soprattutto per portare, il prossimo anno, quello che vorrei definire lo spirito di San Diego. È l’entusiasmo per il futuro. Per continuare a costruire qualcosa che sia di supporto alla comunità e si sviluppi nell’ambito di quelle che sono le basi della nostra Associazione.
San Diego non è solo l’attesa di conoscere il motto dell’anno. Non si limita alla preparazione della Serata delle Nazioni o la presentazione del nostro Paese nel banchetto dedicato all’Italia. È l’opportunità di curiosare e conoscere tutto il mondo rotariano. Quello che gli sta dietro, non solo nei vari distretti, ma nei vari club dei Paesi presenti.
L’emozione della sfilata delle bandiere all’inizio rimane in tutte le serate e raggiunge il culmine al brindisi di commiato quando purtroppo, per tutti, finisce qualche cosa di magico, quasi irreale.
Sull’aereo che mi riporta a casa il riordino di tutto quanto vissuto. I programmi. I progetti. Le idee da elaborare e leggere nell’ambito del nostro territorio e per essere veramente di supporto ai club. Un evento eccezionale. Un’emozione condivisa con tutti i 1.410 presenti al brindisi di arrivederci per portare quel calice, alzato a San Diego con tutta la voglia di fare e costruire, agli oltre 2.000 amici che mi aspettano del Distretto 2041 e che mi hanno permesso di essere qui. Un brindisi per ognuno di loro Allora sì, se riusciremo a brindare tutti insieme avremo, come Rotary, aperto opportunità per il futuro facendo entrare nuovi amici e uscendo a confrontarci con quello che ci circonda e chiede il nostro intervento.

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