Un inizio bello, interessante

– A cura di Guido Franceschetti

In 100 giorni Napoleone riuscì a mettere insieme un esercito, riconquistare la Francia, costituire un Governo, promulgare una Costituzione, entrare in guerra e perderla.
I miei 100 giorni comprendevano anche la pausa del mese di agosto: quindi, sono giustificato se non ho fatto niente di comparabile. A parte il confronto antistorico, 100 sono troppo pochi per fare un punto di situazione, però posso dire che sono stati 100 giorni interessanti.
Alla vigilia dell’inizio, il 30 giugno, con i Governatori italiani abbiamo reso omaggio alla seconda Carica dello Stato: il Presidente del Senato Elisabetta Casellati, che ci ha ricevuto nel suo Appartamento di Rappresentanza a Palazzo Giustiniani, rendendoci l’onore che si rende ai Capi di Stato. L’accoglienza sollecita e cordiale che ci ha riservato in quanto rappresentanti del Rotary e il suo interesse per il la nostra organizzazione hanno dato una grossa carica al mio spirito di appartenenza. Nel pomeriggio siamo andati alla Protezione Civile, con la quale abbiamo un accordo nazionale di collaborazione, e in un’articolata visita abbiamo visto tutti gli interessanti aspetti del suo funzionamento. Il 1° luglio, finalmente, siamo saliti sull’Altare della Patria e abbiamo deposto una corona d’alloro sul Sacello del Milite Ignoto, in omaggio alla Nazione italiana e alle sue Istituzioni.
La giornata si è conclusa con una grande serata d’inizio anno in riva al lago: i Governatori sono arrivati su un battello accolti dalla musica!
Altre cose belle. La Fellowship del Volo ha organizzato il suo meeting europeo a Civitavecchia e la Fellowship dello Yachting ha organizzato l’incontro (a vela) fra i rotariani catalani e quelli algheresi. Presenza molto internazionale in entrambi i casi. L’armonia rotariana ha coinvolto tutti spontaneamente.
Il 31 agosto ho assistito a un concerto di 120 elementi provenienti dall’Ucraina, diretti dal Ministro della Cultura ucraino, organizzato dal RC di Viterbo, insieme al Comune, al Ministero della Cultura e all’UNESCO. Uno spettacolo emozionante in una piazza gremita. Quando i professori dell’orchestra, i cantanti del coro e i solisti hanno intonato l’inno ucraino non ho potuto fare a meno di commuovermi chiedendomi cosa stessero pensando in quel momento.
Il lavoro mi ha subito coinvolto, anche perché ho cominciato con un’attività faticosa e delicata: incontrare uno per uno, informalmente, quei club che, per i motivi più vari, richiedevano una maggiore attenzione. L’attività per organizzare i Seminari di Formazione e il World Polio Day ha assorbito parecchio tempo.

Il programma dell’AR è abbastanza articolato. I 3 obiettivi che hanno la priorità più alta sono:

  • il coordinamento dell’integrazione del Rotaract, che si realizza attraverso vari provvedimenti: una Commissione specifica per l’integrazione, una Commissione Rotary Foundation unica che lavora sia per i Club Rotary, sia per i Club Rotaract, Seminari in comune equattro progetti comuni, alcuni già in atto dall’anno scorso;
  • il coordinamento fra tre importanti Commissioni (Progetti, Immagine ed Effettivo) che sfocerà in un Seminario comune, con una visione che proponiamo ai club: progetti interessanti e condivisi dai soci, ben comunicati all’esterno (anche per la raccolta fondi) e all’interno portano da una parte all’incremento dei nuovi soci, attirati dai progetti e dai rotariani che ci lavorano e dall’altra a una fidelizzazione dei vecchi soci, che lavorano insieme con piacere;
  • commissioni dedicate al supporto attivo dei club, compresa quella per la formazione continua, il supporto normativo e giuridico, il supporto ai progetti e la DEI.

Spero, inoltre, di aver approfondito la conoscenza reciproca e la condivisione degli intenti a vantaggio di un anno di concreto servizio rotariano. Oggi grazie al piano strategico e alla amichevole continuità fra Governatori i nostri progetti sono più importanti, più duraturi, più sostenibili.
Scriveva Paul Harris: “E’ più facile dire quello che il Rotary fa, che dire quello che è il Rotary”. Sono pienamente d’accordo, quindi cominciamo!

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