Personalmente mi sono avvicinata a San Diego con un certo timore per la responsabilità che mi attende per il prossimo anno, una sensazione che si è però tramutata subito in entusiasmo, energia e voglia di fare. Ogni rotariano dovrebbe partecipare a un evento internazionale per comprendere l’essenza del Rotary e quanto possa essere straordinaria e moderna la visione di Paul Harris, che 115 anni fa ha saputo trasformare un gruppo di amici nel primo social network dell’umanità.
Nell’Assemblea si percepisce la forza della nostra organizzazione, il sentimento di amicizia rotariana che ti fa entrare subito in sintonia con persone provenienti dai luoghi più distanti e profondamente diverse da te. Non importa quale lingua parli il tuo interlocutore, sin dal primo sorriso scatta una magia che mette entrambi a proprio agio e facilita ogni comunicazione.
La sensazione che ho provato a San Diego è quella di un grande cambiamento imminente nel Rotary. È tangibile nell’energia e nell’entusiasmo trasmessi dai rotaractiani che hanno partecipato all’Assemblea, nel clima dinamico dei lavori, nelle linee guida trasmesse da Holger Knaack e nella visione del piano strategico. Sta nascendo un Rotary che guarda al futuro con ottimismo e che è a un passo dal “fare la storia”. Ormai manca davvero così poco per sconfiggere la polio, nella trentennale battaglia che abbiamo ingaggiato con la malattia; due dei tre ceppi virali sono stati eradicati: il tipo 2 nel 2015 e il 3 nel 2019. Il primo resiste ormai solo in
Pakistan e Afganistan. La Nigeria, ultimo Paese africano a registrare casi di polio, con ogni probabilità fra qualche mese sarà dichiarata polio free. Stiamo percorrendo l’ultimo miglio, il più difficile, ma non siamo soli: la Bill & Melinda Gates Foundation ha rinnovato l’impegno a raddoppiare le nostre donazioni per i prossimi tre anni. Con il loro aiuto e con un grande impegno da parte nostra potremo investire nella lotta alla polio 150 milioni di dollari l’anno per i prossimi tre anni.
Come rotariani siamo pronti ad affrontare il XXI Secolo con uno spirito nuovo, consapevoli che il mondo è profondamente cambiato, la società parla nuovi linguaggi, la tecnologia ha cambiato le nostre vite. Dobbiamo, possiamo e vogliamo cambiare, crescere ed evolverci, pur restando sempre noi stessi, così come lo siamo da 115 anni, ormai, grazie al nostro codice genetico, i nostri valori: l’amicizia, l’integrità, la diversità, il servizio e la leadership.
Il messaggio di Holger Knaack va proprio in questa direzione: ci ha raccontato di aver visitato club in ogni angolo del mondo
e che, in ognuno di essi, i valori rotariani sono vissuti in maniera differente, ma ciò che ha trovato uguale dappertutto è la Prova delle Quattro Domande e il suo profondo significato.
Sempre in tema di valori è stato molto significativo il suo invito a far crescere il Rotary in maniera organica e sostenibile, guardando alla qualità dei soci, che lui ha definito good engaged members, che coltivino l’amicizia e che amino essere rotariani. Perché ogni volta che scegliamo un socio, scegliamo un amico per la vita. Valori da trasmettere ai giovani, vera risorsa strategica per il futuro, chiave di volta
del Rotary di domani.

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