Leadership, amicizia e diversità come punti cardine

– A cura di Laura Manca

Dallo scorso luglio, Marco Ronco, socio del Rotary Club Pallanza Stresa, è Governatore del Distretto che riunisce Alto Piemonte e Valle d’Aosta. Da quando ha preso le redini del D2031 sono ormai passati circa 100 giorni, durante i quali ha fatto visita a diversi club e organizzato, insieme alle sue commissioni, alcuni seminari per la formazione dei soci. Ecco com’è andata.

Come sono stati questi primi 100 giorni?
È stata sicuramente una bella esperienza. Ho già incontrato alcuni club con buoni risultati e un’ottima accoglienza. I seminari, come quello sulla leadership e quello dedicato ai nuovi soci, sono stati un successo e abbiamo riscontrato una notevole partecipazione. Un aspetto molto importante per i primi eventi in presenza dopo i due anni di pandemia, perché significa che c’è il desiderio di conoscere il Rotary e di lavorare per il proprio club.

Parlando di leadership, vengono in mente altri due punti cardine del Rotary, di cui lei ha parlato nelle sue prime lettere da Governatore: l’amicizia e la diversità. Nelle visite ai club ha potuto riscontrare questi valori?
Ogni club ha la sua storia, le sue motivazioni e la sua componente, rappresentata da persone di ambo i sessi (salvo rare eccezioni), ciascuno con particolarità diverse: ci sono club giovani, dal punto di vista anagrafico e/o della fondazione, altri con soci più maturi, più esperti e frequentatori del Rotary da più tempo. Certamente durante gli incontri con i club l’amicizia viene sempre sottolineata da tutti i Presidenti e la si respira durante ogni visita. Per quanto riguarda la diversità, c’è ancora qualche club che oppone resistenza e non prevede donne nel suo organico: credo che questo sia un problema che con il tempo e con pazienza verrà risolto, anche perché il mondo sta andando avanti e il Rotary deve seguirne la crescita e i cambiamenti.

Quando è entrato in carica sicuramente sapeva già, almeno in parte, cosa aspettarsi. C’è stato però qualcosa che l’ha colpita, in positivo o in negativo?
Ho iniziato questa avventura quando c’è stata la mia designazione come Governatore Nominato, poi come Governatore Eletto, fino a entrare in carica e ho sempre preso un po’ in giro i miei predecessori perché ritenevo che ricoprire questo ruolo fosse un’opportunità di crescita e di conoscenza, ma anche un compito non poi così oneroso. Quando ho preso in mano il timone, invece, mi sono accorto che l’impegno è piuttosto importante, tanto che non passa un giorno senza avere a che fare con il Rotary. È quasi un lavoro a tempo pieno, per quanto lo si faccia volentieri. Essendo parte di un’associazione, inoltre, anche il farsi carico di un ruolo come quello del Governatore è un servizio e deve essere fatto con serenità, dedizione e attenzione.

Cosa si aspetta dai prossimi 100 giorni, ma in generale dal resto dell’anno sociale?
I primi 100 giorni sono stati i più laboriosi, per via dei seminari e delle visite ai club. Spero che anche quelli a venire portino soddisfazioni come questo primo periodo.

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