144.000 minuti di grande emozione

– A cura di Anselmo Arlandini

100 giorni 144.000 minuti come direbbe il nostro Presidente Internazionale Jennifer Jones: ecco come penso di averli impegnati e quali ne sono state le mie impressioni.
Dopo un lungo periodo di istruzione, che per la nostra classe di Governatori è stato solo online, e un importante impegno da parte mia e dello staff per pianificare al meglio l’anno, con il 1° luglio tutto è cambiato. Siamo stati catapultati in una realtà ancor più affascinante e impegnativa, fatta di incontri, consigli, nuove conoscenze e molto, molto Rotary.
Non è mai un inizio in solitaria perché il supporto dell’immediato DG è presente e vivo, lo staff ti rassicura e ti stimola, ma ogni anno il cambiamento delle figure apicali all’interno dei club e del Distretto possono sembrare, a chi, rotariano o no, un controsenso. Ogni anno cambiano le persone che assumendo questo incarico si rendono disponibili a indicare la via da percorrere, nella più immediata e forse più efficace definizione di leadership.
Sono stati 144.000 minuti di grande emozione, centrati sull’inizio delle mie visite ai club, con l’impegno costante del Distretto, e non solo, di comunicare il messaggio di Jennifer Jones, Imagine Rotary, ma anche a sottolineare l’importanza dei tre obiettivi, che durante l’Assemblea Distrettuale erano stati condivisi: innovazione, continuità e leadership. A oggi le mie visite sono state molto coinvolgenti, il più delle volte fuori dagli schemi, ma il mio desiderio è quello di essere il più estroverso e il meno ingessato possibile. Ciascuno di noi è chiamato a rappresentare l’Associazione in virtù del proprio profilo professionale e all’esperienza rotariana stessa. Certo, l’abitudine ai Congressi, ai nostri Seminari, le esperienze nell’Effettivo e nella Formazione mi hanno aiutato, ma l’empatia è una cosa diversa. I nostri soci conoscono il loro club, ma a volte sentono distante il Distretto. Ritengo che uno dei compiti del Governatore, soprattutto in questi primi giorni, sia proprio quello di portare il Distretto, con le sue criticità e positività, al club, per coinvolgerlo e riuscire a proseguire un cammino che sappia adattarsi al mutare della società, che è il vero punto di forza del ruolo sociale del Rotary.
L’efficienza rotariana sta proprio nella capacità, mantenendo i propri principi fondanti, di adattarsi all’ambiente che lo circonda. Ho spinto molto, in questa fase, sul collettivo, sottolineando l’importanza dei rotariani per fare la differenza. È vero, cambiamo annualmente, ma non possiamo pensare che questa modalità comprometta la capacità del sistema rotariano di incidere sui temi più scottanti del nostro tempo. Ho sempre sottolineato sia nei club visitati a oggi, sia negli incontri singoli, quanto penso che conti la consistenza progettuale, la credibilità di ciascuno di noi e del team di lavoro. Ho forse esasperato, anche con il mio atteggiamento, quanto il lavoro del Rotary debba puntare sull’espressione della sua leadership. Ne abbiamo necessità per poter realizzare nei prossimi 380.000 minuti l’invito del Presidente del Rotary International: Imagine Rotary!

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