Il Rotary Distretto 2060 illumina la statua della prima donna laureata al mondo

La Prof.ssa Daniela Mapelli, prima donna Rettrice dell’Università degli Studi di Padova, con grande entusiasmo, ha condiviso il progetto del Rotary volto a ricordare una donna che ha segnato una tappa nella storia del mondo femminile e della cultura: Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, che nel 1678 si laureò a Padova. Fu la prima donna nel mondo a raggiungere quel traguardo. È proprio questo che il Distretto 2060 ha voluto ricordare illuminando la sua figura e facendola uscire dal buio dell’oblio: un gesto simbolico, una chiamata all’azione per spingere tutti al cambiamento e a riequilibrare la presenza di genere.
Nell’anno in cui il Presidente Internazionale del Rotary Shekhar Mehta ha posto nel programma l’Empowering Girls, il Distretto 2060 ha voluto così, con la luce, celebrare la donna che ha compiuto un primo decisivo passo verso la parità di genere e indicare il percorso che la nostra società deve intraprendere con l’aiuto della conoscenza e della cultura a cui l’Università di Padova nei suoi 800 anni di vita ha contribuito. La cerimonia di consegna del progetto di servizio del Distretto 2060 si è svolta il 17 marzo scorso alla conclusione di un Convegno con significative relazioni sulla parità di genere, con gli interventi della Prorettrice Prof.ssa Arfè e dell’Ambasciatrice Luisella Pavan-Wolfe, Direttrice dell’Ufficio italiano del Consiglio d’Europa. Significativo il messaggio che Bryn Styles, Rotary International Director 2012-2014, Rappresentante del Presidente del Rotary Shekhar Mehta, che ha ricordato come il Rotary, il 1° luglio 2022, insedierà la prima donna nell’incarico di Presidente. «È meraviglioso che finalmente, nel 21° secolo, si stia iniziando a elevare le donne a posizioni di leadership. Non riusciamo a immaginare la condizione di Elena nel 17° secolo, quando offrire opportunità educative alle donne era estremamente raro. Un’adolescente che padroneggiava più di 10 lingue, ma anche una musicista di talento, una grande studentessa di teologia e, grazie alla sua conoscenza della filosofia, è diventata la prima donna al mondo a ricevere un dottorato in filosofia.

Che ispirazione è stata per le donne di Padova, di Venezia e per il mondo. E oggi, in ogni villaggio del mondo, c’è un’altra Elena che coltiva una scintilla di conoscenza, ambizione, servizio e leadership. Spetta a noi fornire speranza a queste ragazze mentre affrontano le sfide di un mondo che negherebbe loro le opportunità di continuare su un percorso, interrompere il loro pieno potenziale e, di conseguenza, lasciare il mondo intero più povero. A Shekhar piace sottolineare che il suo impegno per dare potere alle ragazze è iniziato con sua madre, che è stata una delle prime donne a laurearsi alla Jodphur National University, e continua con sua figlia, che sta studiando un dottorato di ricerca.
La sua convinzione in Empowering Girls è stata stimolata anche dal monumentale sforzo del Rotary e dei suoi partner Polio Plus per porre fine alla polio in tutto il mondo. Per molti anni la gente ha detto che la poliomielite non sarebbe mai stata eradicata in India… che il loro Paese era troppo vasto, aveva troppi villaggi, troppe lingue e troppa povertà. Nonostante queste sfide, nel 2014 ci siamo riusciti. Nicole Deutsch, responsabile delle operazioni contro la polio in India per l’Unicef, ha spiegato molto bene come ciò sia accaduto. Ha detto: “Nonostante questi ostacoli, l’India ha dimostrato al mondo come sconfiggere questa malattia: attraverso il forte impegno del governo, la collaborazione senza soluzione di continuità che comprende il governo, i Rotary Club, l’OMS e l’Unicef, e soprattutto l’instancabile duro lavoro di milioni di operatori in prima linea – vaccinatori, mobilitatori sociali e operatori sanitari e comunitari – che continuano ad attuare strategie innovative per liberare l’India dalla poliomielite”. C’è un fatto fondamentale che Nicole Deutsch ha però tralasciato: la maggior parte di quei milioni di lavoratori in prima linea che hanno sconfitto la poliomielite in India erano donne. Quella tendenza continua oggi, anche in un Paese come l’Afghanistan, uno degli ultimi posti al mondo in cui esiste il poliovirus selvaggio. Porre fine alla polio ora rimane la priorità mondiale numero uno del Rotary. Ma la nostra organizzazione ha altre aree di interesse, molte delle quali si adattano perfettamente all’obiettivo di Empowering Girls in tutto il mondo. Da quando Shekhar ha annunciato l’iniziativa Empowering Girls lo scorso anno, sono sorti più di 200 progetti di Rotary Club e distretti: migliorare i risultati sanitari per le ragazze, ampliare le loro opportunità educative, aiutandole a riadattarsi nelle loro scuole dopo essere state escluse dalla pandemia. Gli studi dell’Unicef mostrano che le ragazze sono state particolarmente colpite dagli effetti della pandemia di Covid-19 e che molti progressi e tendenze positive, come la diminuzione delle spose bambine, si sono purtroppo invertiti nel corso della pandemia. Ecco perché è così importante che questi progetti continuino in tutto il mondo, e significativa è la decisione della Presidente Eletta Jennifer Jones a continuare l’iniziativa Empowering Girls durante il suo mandato. È anche una notizia meravigliosa che il Rotary stia ancora una volta collaborando con l’Unicef in questo sforzo. Stiamo organizzando una giornata speciale delle Nazioni Unite a New York su Empowering Girls e insieme abbiamo creato un quadro di collaborazione locale che fornisce una guida ai Rotary Club e ai distretti per creare progetti basati sulla comunità che gli uffici nazionali e regionali dell’Unicef possano supportare. Questo tipo di collaborazione continua avrà un enorme impatto in tutto il mondo per molti anni a venire. Niente di tutto questo sarà facile. Come ci ha ricordato la vincitrice del Premio Nobel per la pace Malala Yousafzai, è essenziale per il nostro futuro. Ha detto: “Alzo la voce, non per gridare, ma perché si possa sentire chi non ha voce”».

Elena Lucrezia Cornaro Piscopia (Venezia, 5 giugno 1646 – Padova, 26 luglio 1684) è stata un’erudita italiana vissuta nella Repubblica di Venezia ed è ricordata come la prima donna laureata al mondo. Figlia di un nobile veneziano, che ne favorì l’educazione, a diciannove anni prese i voti come oblata benedettina, proseguendo gli studi di filosofia, teologia, scienze, geometria, greco, latino, ebraico e spagnolo. Ormai nota agli studiosi del tempo, a partire dal 1669 fu accolta in alcune delle principali accademie dell’epoca. Dopo aver superato le opposizioni delle autorità religiose che ritenevano assurdo che una donna potesse diventare dottore, il 25 giugno del 1678 Elena si laureò in filosofia presso l’Università di Padova con una dissertazione su Aristotele. Non poté, in quanto donna, esercitare l’insegnamento. Sei anni dopo morì per una grave malattia e venne sepolta nella chiesa di Santa Giustina a Padova. Nel 1773 Caterina Dolfin donò all’Ateneo padovano la statua raffigurante Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, che ora è posta ai piedi dello scalone Cornaro, nel Cortile Antico di Palazzo Bo. Omaggio alla prima donna laureata al mondo, ma oggi anche simbolo di emancipazione femminile.

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