Puntare sull’umanità per fare del bene

Umanità, amicizia e partecipazione: sono state le parole chiave che hanno guidato il Distretto 2080 durante questo Anno Rotariano. Quando pensiamo al service, ci vengono in mente tutte quelle attività dedicate a migliorare la vita della comunità, sia a livello locale, sia internazionale. Ci focalizziamo sui progetti, sulle azioni concrete e sull’impegno. Ma c’è qualcosa di ancora più importante: la capacità di saper ascoltare. Un talento che costruisce fiducia, previene spiacevoli malintesi e favorisce legami autentici. In una parola: armonia. Senza armonia, in realtà come la nostra, ogni collaborazione rischia di fallire e ogni sforzo può risultare inutile. Ed è proprio questa sensibilità che ha guidato l’azione del distretto, permettendogli di comprendere meglio le esigenze e le particolarità di ogni singolo club.

Per questo motivo, il service più rappresentativo dell’anno è stato proprio il rapporto costruito con i club: un legame che ha generato entusiasmo condiviso e reso tangibili la vicinanza e il supporto costante del distretto. Tra il Governatore, il suo team e i Presidenti si è creata una sinergia forte, capace di portare al raggiungimento di traguardi significativi. Nulla avviene per caso. Il Governatore Fabio Arcese, già da DGN, aveva individuato le azioni necessarie per contribuire in modo concreto alla vita distrettuale. Come primo passo, aveva valutato l’idea di redigere un vademecum per i Presidenti, pensato per supportarli nelle attività di servizio. Un libretto informativo che ha poi effettivamente realizzato e consegnato al SIPE. Aveva inoltre riflettuto sulla necessità che la formazione offerta nei seminari non restasse confinata ai soliti volti noti, ma raggiungesse la maggioranza dei soci, rendendoli più motivati e partecipi. Per questa ragione ha promosso workshop tematici di area e incoraggiato i presidenti delle Commissioni a portare la formazione direttamente nei club. Ma per trasmettere formazione e informazione serve la partecipazione, senza la quale anche la miglior iniziativa rischia di trasformarsi in un flop. Partecipazione che è collegata a doppio filo con la comunicazione.

Ne è un esempio il progetto Dall’idea all’azione: ecco il progetto che ci rappresenta, indirizzato ai club e pubblicato sui social in occasione della visita ufficiale del Governatore, un’iniziativa che ha riscosso grande successo. Tutti i club del distretto hanno raccontato il loro progetto più significativo dell’annata. Un’occasione per dare visibilità all’azione rotariana, creare rete tra i club e mostrare all’esterno l’operosità dei soci e del Rotary. Anche in ambito progettuale, la direzione del distretto è stata molto chiara: per accedere alle sovvenzioni distrettuali e globali è stato stabilito un tetto minimo, richiedendo l’unione di almeno cinque club per la realizzazione di ogni progetto. Questa scelta ha favorito iniziative più strutturate, in grado di generare un impatto concreto per i beneficiari. Ma l’impronta più forte lasciata dal Governatore è stata quella della collaborazione e dell’amicizia.
Durante le visite ufficiali, è stato accolto con un calore e una sincerità speciali. Questo perché ha scelto di dare a questi incontri un’atmosfera diversa: è entrato nei club con delicatezza, quasi in punta di piedi, con l’intento di incontrare amici, non di fare controlli. Così, la visita è stata percepita come un momento di autentico scambio umano. La domanda chiave è sempre stata: “Come può aiutare il distretto?” Non per controllare, ma per essere d’aiuto. Presidenti e soci hanno colto subito lo spirito di questo approccio e si sono aperti completamente, condividendo difficoltà e problemi come si fa con un vero amico.

Il risultato? Un’umanità che ha permesso di sciogliere tensioni, rinsaldare legami e rafforzare la coesione. Ecco perché il Governatore e il suo staff sono stati accolti con tanti sorrisi e grande calore. Un calore vero, destinato a durare, che ha reso i club più uniti e forti.    

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