Intervista ad Alessandro Castagnaro, Governatore del Distretto 2101

– A cura di Enrico Sbandi

È difficile sintetizzare in una pagina o poco più il bilancio di un anno di attività distrettuale. A maggior ragione se si tratta del 2101, guidato da un superattivo – e vedremo perché – Alessandro Castagnaro: si finirebbe per comprimere tutto in un elenco di temi, luoghi e date, e qualcosa ancora, per mancanza di spazio, resterebbe fuori. Meglio quindi affidarsi alle impressioni di Governatore che, a un passo dal traguardo di un Anno Rotariano intenso oltre ogni previsione, continua con ritmo elevato per non deludere nessuna delle aspettative cumulate in due anni di stop forzato e di riunioni da remoto.

Partiamo dall’aspetto umano e relazionale. Quante mani hai stretto?
Migliaia, è difficile tenere un calcolo. Ma uno degli aspetti più importanti è che questo incarico mi ha portato ad approfondire la conoscenza con persone dall’alto spessore umano, e mi ha anche offerto l’occasione di avvicinare esponenti istituzionali ad alto livello. La ex Presidente del Senato Casellati, tre Ministri della Repubblica, il Presidente della Regione, sindaci e rappresentanti istituzionali. Ho avuto l’opportunità di approfondire i rapporti con un gran numero di soci. Ho provato grande soddisfazione nell’allargare la relazione con il Rotaract e l’Interact, dai quali ho avuto testimonianze di capacità, valori e di affetto che rappresentano il vero patrimonio accumulato in questo mio anno di attività.

C’è qualcosa che ti ha sorpreso in questa esperienza?
Confesso che andando a rivestire il ruolo di massima responsabilità nel Distretto sentivo molto la necessità di individuare e prevenire quelle situazioni che, in un ambito associativo, partendo dalla competizione, rischiano di degenerare in conflitto. La sorpresa positiva è quella di essermi trovato in un ambiente assolutamente sereno, non appiattito: ho riscontrato anche posizioni articolate, ma con una biodiversità che senz’altro fa tutti più ricchi. Posso testimoniarlo direttamente, perché giusto in un paio di occasioni in cui mi sono trovato di fronte a diversità di vedute rispetto a specifici problemi di Club, si è riusciti a trovare sintesi e a rafforzare i rapporti. Un altro aspetto andato oltre le attese riguarda la grande quantità di progetti di service, sia di Club sia distrettuali, che hanno consentito al Rotary di interloquire con diverse Istituzioni. Credo che, se riusciremo a lasciare segnali positivi di quest’anno, sarà per merito delle professionalità rotariane che si sono prestate per il buon fine dei progetti.

Quale impronta ti piacerebbe che fosse individuata come caratteristica del tuo anno da Governatore?
Qualunque testimonianza possa indicare che il motto dell’anno Prendersi cura del territorio è stato messo effettivamente in pratica. Questo, coniugato insieme a Immagina il Rotary del Presidente Internazionale Jennifer Jones, porta a immaginare un mondo migliore prendendosi cura del territorio, che non si riferisce soltanto a beni materiali, ma anche immateriali, e che, insieme con territorio e paesaggio, mette al centro l’essere umano. Prendersi cura del territorio con approccio all’insegna dell’umanità è quanto mi auguro possa rimanere nel tempo come segnale e valore destinato a evolvere in continuità.

Dopo due anni particolarmente difficili sotto il profilo dei contatti umani, il post-pandemia si è caratterizzato con una specie di bulimìa dell’esserci e dell’incontrarsi. A livello rotariano, questa dinamica cosa ha determinato?
La fase di preparazione e di formazione al governatorato, che inizia con due anni di anticipo rispetto al mandato, per me si è svolta tutta in remoto. Entrato in carica quando la situazione si era ammorbidita, ho riscontrato una sete notevole di contatti che ho cercato di assecondare facendo tutte le mie visite ai club in presenza. Al punto di aver rinunciato a prendere parte alla recente Convention internazionale a Melbourne, evento di straordinario interesse, che però mi avrebbe impedito di stare accanto ad alcuni club del Distretto che stavano presentando i risultati dei loro progetti di service: non potevo far venire meno il sostegno istituzionale del Governatore in questi momenti.

Il tuo è stato il primo anno dell’effettiva e piena attuazione dell’Elevate Rotaract. Cosa avete seminato per il futuro di questa integrazione fra Rotary e Rotaract che da qui in avanti andrà continuamente a perfezionarsi?
Sono convinto che gli sviluppi delle diverse categorie Rotary, Rotaract, club, distretto, siano molto legate alle persone chiamate a rappresentarle. Posso dire di aver avuto la grande fortuna di avere rappresentanti distrettuali del Rotaract, Valeria Molli, e dell’Interact, Maria Carla Cioffi, di grande valore. Inizialmente in tutte le commissioni distrettuali ho inserito almeno un rotaractiano, per dare non solo la possibilità di interagire con i rotariani, ma di dare loro dei contributi di esperienza facendo esercizio in quella palestra di vita e di leadership che il Rotary rappresenta. Nell’85% dei casi questa integrazione nelle commissioni ha funzionato pienamente, così come ha funzionato l’integrazione fra i vertici Rotary, Rotaract e Interact.

Avviciniamoci al passaggio del testimone: una cosa che hai fatto, ma sulla quale suggeriresti al tuo successore particolare attenzione? Prima, cosa suggerirei di continuare: certamente il progetto “Il Rotary nutre l’Educazione”, perché si ispira a valori umanitari e si concretizza attraverso il Rotary del fare, ha segnato un momento di grande integrazione nello stare e lavorare insieme. Avrei voluto fare di più per il territorio di Ischia, duramente colpita dagli eventi naturali dello scorso novembre, abbiamo in corso un progetto, che andrà avanti, ma che per complicazioni istituzionali non ha ancora sortito quei risultati che ambivo a conseguire in pochi mesi. Ho citato Ischia e mi piace sottolineare il forte segnale di solidarietà lanciato non solo da noi, ma anche da altri Distretti Rotary, anche sotto l’aspetto di raccolta fondi; quella da noi promossa ha messo assieme, grazie anche al contributo della Rotary Foundation, quasi 75.000 euro.

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