Tra ansie, emozioni, preoccupazioni e sorprese

– A cura di Alessandro Castagnaro

Dal 26 giugno, data del Passaggio del Collare tra il mio predecessore Costantino Astarita e me, nella splendida cornice di Sorrento al teatro Tasso, a oggi ho vissuto un’alternanza di emozioni e sorprese da un lato, ansie e preoccupazioni dall’altro.
Infatti, il prestigioso ruolo assunto mi ha portato a scoprire ancora di più, e a riconfermare nelle mie certezze: la grandiosità del Rotary, la sua notorietà e le enormi potenzialità che offre, sia a livello locale, sia a livello internazionale. Un’esperienza, la mia, che ha avuto inizio il 30 giugno scorso a Roma, quando sono stato ricevuto, unitamente a tutti i Governatori italiani, dalla Presidente del Senato Casellati, seconda carica dello Stato. Visita che ha reso possibile un dialogo con le massime istituzioni dello Stato ma che ha voluto anche sancire un forte legame con gli altri distretti italiani, compresi Malta e San Marino, attraverso due viatici fondamentali del Rotary: l’amicizia e la progettualità.
Infatti, nei tre giorni romani, trascorsi con gli altri colleghi Governatori e i loro partners, si è avuto modo di conoscerci meglio, di parlare di progetti comuni, di scambiare opinioni su esperienze maturate e relazioni funzionali al nostro ruolo. Assieme abbiamo deposto la corona di alloro all’Altare della Patria, gesto simbolico ma ricco di forti emozioni, abbiamo visitato il Quirinale e il centro operativo della Protezione Civile, che riceve grandi apporti dal Rotary.
Non vi è dubbio che, in mancanza dell’esperienza del Congresso Internazionale negli Stati Uniti, tenuto in remoto a causa del Covid, il soggiorno romano ha rappresentato un momento fondante nel rapporto con gli altri Distretti italiani.
Di fatto, nell’alternanza di emozioni e preoccupazioni, la pandemia da Covid sta giocando un ruolo fondamentale per il timore di un ennesimo lockdown che potrebbe sospendere le visite ai club in presenza e fare slittare in remoto tutte le attività, mutilando le esperienze di quel contatto umano e rapporto personale necessari, assieme al dialogo, una più approfondita conoscenza tra noi rotariani e al rapporto tra i presidenti e i soci tutti, rotariani e rotaractiani. Aspetti tutti, questi, che stanno rendendo molto intense tali visite. Indubbiamente la fase clou del Covid, che ci ha attanagliato per due anni, ha lasciato dei segni indelebili, ha stressato tanti club, con lutti, malattie, allontanamenti, preoccupazioni e lacerazioni e oggi raccogliamo dei frutti che ci impongono anche un maggior lavoro di ricostruzione in tutto il distretto, per ricreare dei nuovi rapporti, rinsaldare l’armonia nei club e lavorare energicamente sull’effettivo con il motto del Presidente Internazionale Jennifer Jones Immagina il Rotary unitamente a quello da me fortemente voluto, che deve rappresentare una guida impegnativa: prendersi cura del territorio.
Questa è la direttiva che mi propongo di portare durante la visita ai club, cercando di spronare l’attenzione del nostro grande patrimonio distrettuale, il capitale umano rappresentato da rotariani e rotaractiani, ad agire secondo quello che vuole essere un vero progetto di politica culturale e che in sé racchiude le nostre aree d’intervento: costruzione della pace e prevenzione dei conflitti, prevenzione e cura delle malattie, acqua, servizi igienici e igiene, salute materna e infantile, alfabetizzazione ed educazione di base, sviluppo economico comunitario, tutela dell’ambiente a servizio delle istituzioni e delle comunità locali. Un progetto che i rotariani e i rotaractiani possono sviluppare attraverso l’azione interna, l’azione professionale, l’azione di interesse pubblico, l’azione internazionale. Ci riusciremo. L’impegno è massimo!

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