– a cura di Massimo Nannipieri, Governatore Distretto 2071

Il virus Covid-19 sta colpendo il mondo intero e con particolare intensità la nostra nazione.
Tutto è partito dalla città di Wuhan, in Cina, con questo virus sconosciuto che abitava nelle cellule del pipistrello e che aveva iniziato a infettare l’uomo. La sanità locale si è accorta con ritardo e le contromisure sono scattate quando l’epidemia era già molto diffusa. Oggi il virus continua a diffondersi fino a diventare pandemia, ma i tempi per ottenere un vaccino sono lunghi, stimati in 18 mesi.

Il virus si diffonde con facilità e velocità e colpisce più facilmente anziani e pazienti debilitati da patologie pregresse. Al momento, il contagio sembra non avere confini geografici.

Serve una coesione fra gli esseri umani di tutte le comunità. Una coesione tra la gente e le istituzioni sanitarie e politiche per creare un fronte unico prioritario su tutto, per contenere il rischio di allargare ulteriormente il contagio, per un’azione globale contro un’emergenza globale.
Serve una rinnovata fiducia nelle capacità della scienza e della medicina, nell’organizzazione clinica dell’assistenza ai pazienti, nell’informazione tempestiva e completa dell’opinione pubblica.
C’è un’emergenza comune da affrontare con condivisione e concordia, con cooperazione e unità di intenti, con la responsabilità di adottare rigorosamente le regole dettate dalle autorità sanitarie e politiche.

La vita professionale, economica e sociale rallenta e si ferma nella maggior parte del mondo: in Italia e in Europa gli incontri ravvicinati, le riunioni, gli assembramenti, gli eventi affollati, in pubblico e in privato, sono sospesi e banditi.
Nascono psicosi, stati di ansia e di angoscia, incertezze esistenziali e paure che generano cambiamenti di convivenza civile. Si modificano le abitudini individuali e sociali, si stravolge la quotidianità corrente. Si azzerano le relazioni interpersonali. La libertà dell’uomo viene limitata nell’interesse dello stesso individuo e degli altri, poiché ora serve prima di tutto sicurezza verso la salute.

C’era stata inizialmente la speranza che tutto passasse rapidamente, ma così non è stato. Il virus non risponde alla modernità e alle soluzioni che può dare il potere raggiunto dall’uomo nell’universo e nella storia. Servirà un tempo e un costo umano e sociale, economico e finanziario, oggi non stimabili, per sconfiggere la patologia e ritrovare la speranza.

Il Rotary dei club, dei distretti, del network globale sta reagendo a questa pandemia. I rotariani si stanno allineando nei comportamenti alle direttive delle autorità sanitarie pubbliche, chiudendo incontri, riunioni ed eventi con assembramento e partecipazione ravvicinata. Le rinunce dei rotariani rappresentano fatti e percorsi etici nell’interesse generale di tutta l’umanità.
Ma il Rotary ricorda anche di essere sempre soggetto attivo di impegno e solidarietà e cerca di individuare azioni di servizio verso la comunità umana e i suoi maggiori bisogni sanitari e sociali.

In questo senso il Rotary può:
– sviluppare le relazioni, rotariane e non, attraverso teleconferenze (audio e video) e connessioni digitali;
– distribuire sistemi protettivi come mascherine naso/bocca, guanti, tute, ventilatori, caschi di respirazione, kit generali di rianimazione e altro;
– promuovere la divulgazione medico-scientifica attraverso il volontariato di medici e sanitari, soci rotariani e attraverso numeri telefonici mirati, al fine di condividere validi consigli di prevenzione e di trattamento del contagio;
– sviluppare progetti di service per aiutare i più disagiati come gli anziani e gli ammalati nelle difficoltà correnti;
– contattare le autorità sanitarie e la Protezione Civile per offrire suggerimenti medico/scientifici e disponibilità di profili professionali verso le comunità cittadine e le istituzioni.

Si può dire, senza esagerare, che per il Rotary della Toscana, come per altri Rotary italiani e mondiali, si è aperto uno scenario nuovo e imprevedibile di impegno e di servizio, in una emergenza che tanto breve non risulterà. Scenario a cui i club, i distretti e il network globale dovranno rivolgere idee, progetti e azioni. Se qualcuno ancora non credeva che il Rotary connette il mondo, oggi può trovarne la dimostrazione.

Sentimenti di ansia e di incertezza accomunano in questo momento il mondo rotariano, ma l’esortazione è che questi non sconfinino nel pessimismo. Reazione, dunque, a questa situazione sanitaria da parte di tutti i rotariani con fiducia e coraggio per superare le difficoltà posteci dalla pandemia di questo virus ancora sconosciuto.

Leggi l’approfondimento “Fronteggiare l’emergenza” con le iniziative dei club del Distretto.

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