La sinfonia dal nuovo mondo

– A cura di Vincenzo Carena

Ricordate quelle riunioni familiari di quando eravamo ragazzi, in cui ci si ritrovava appositamente con parenti e amici per vedere insieme la proiezione delle fotografie delle vacanze, durante le quali qualcuno dei presenti immancabilmente si addormentava? Ebbene, non datemi del disfattista, ma io per anni, allo stesso modo, ho sempre trovato poco interessanti, al limite della noia, le relazioni con slide fatte dai DGE al ritorno dagli Stati Uniti sulle assemblee internazionali cui avevano partecipato. Non c’era scampo, ogni anno ci si doveva sorbire il puntuale resoconto con relative immagini: tutti noi ricordiamo le fotografie della sfilata delle bandiere, delle scenette rappresentate sul palco dai rappresentanti dei diversi Paesi, dei costumi nazionali…

Mea culpa, mi devo ricredere! Non tanto perché sia arrivato il mio turno e io mi senta oggi in dovere di seguire i miei predecessori, raccontando alla Consulta dei PDG, e poi forse anche nei prossimi seminari distrettuali, che cosa sia successo a Orlando! Quanto perché ho capito quale fosse il fine che si proponevano i miei predecessori: non una mera (dovuta) rendicontazione, ma un tentativo di riportare in Italia la vera essenza di ciò che magicamente si era creato e si era vissuto in quell’evento internazionale. Le riunioni dei nostri Rotary Club locali (mi riferisco al mio Distretto 2031), sono purtroppo caratterizzate spesso da ristrettezza di vedute, discussioni spesso limitate agli interessi del luogo, l’ambito dei rapporti umani è più o meno circoscritto alle stesse persone e agli stessi argomenti. Ciò che i miei predecessori DGE avrebbero voluto fare, e anch’io adesso tenterò di fare, è di trasferire, invece, non tanto il contenuto dei discorsi ascoltati in America (di cui si può anche trovare la trascrizione), il risultato delle diverse Breakout Session che hanno fatto seguito alle riunioni plenarie, ma quell’ampiezza di respiro dei rapporti internazionali, quello scambio aperto di vera amicizia, di veri sentimenti rotariani che si può creare solo in un’occasione come quella, dove ogni più piccola regione del mondo è rappresentata da un rotariano, spesso accompagnato dal proprio partner. È veramente difficile riportare il clima e l’apertura mentale, la disponibilità a incontrare, a sentire, ad ascoltare i propri colleghi provenienti davvero da ogni parte del mondo. Questo credo sia il vero oggetto, che pochi fortunati riescono a vivere in quell’occasione. The magic of Rotary è lo spirito internazionale rotariano che ci rende amici e fratelli del mondo, dove la magia è costituita a Orlando soprattutto dalla disponibilità di tutti i 520 Governatori (che hai fisicamente di fronte) a esserti amico e a collaborare con te, aderendo ai medesimi principi e per raggiungere i medesimi obiettivi: con ogni progetto completato, ogni dollaro donato e ogni nuovo socio introdotto.

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