Quando l’animale è il miglior amico dell’uomo

– A cura di Renzo Bianchi

Com’è noto, risale agli anni Cinquanta e Sessanta la narrazione istitutiva dello psichiatra americano Boris Levinson sui benefici dell’interazione uomo-animale, svolta in terapia per bambini, anziani e adulti affetti da disabilità fisica o psichica, da disturbi di carattere autistico o da problematiche sociali. La vera scoperta fu sui benefici realizzabili perché avevano effetto reciproco su uomo e animale: quest’ultimo si presta volentieri e assume spontaneamente comportamenti attesi nell’inconscio della persona vicina e atti a migliorargli la vita aiutandolo a calmare l’ansia o a superare lo stress attraverso il miglior controllo della propria persona e della capacità di stare nel presente.
Ovviamente non tutti gli animali sono idonei allo scopo o lo sono sempre in ogni caso. I cani però, e tra essi i Labrador e i Golden Retriever per docilità ed equilibrio, si sono rivelati in grado di interagire meglio con l’uomo. Qualunque animale, tuttavia, va addestrato anche in ragione della realtà nella quale verrà inserito. Su questo tema è salito alla ribalta il Distretto Rotary 2031 grazie alla sensibilità della moglie del Governatore Roberto Lucarelli, la signora Giuliana, che, intervenendo a tutte le visite ai club del marito, ha commentato storia e approccio terapeutico della Pet Therapy, oltre i vantaggi raccolti specificamente nell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino dai bambini in degenza o durante i processi di riabilitazione a cui alcuni di loro erano sottoposti. Va citato il sostegno che il Distretto 2031 ha ricevuto dall’ex Primario dell’Ospedale, il rotariano Roberto Rigardetto, fautore in Torino dell’effetto terapeutico fornito dagli amici a quattro zampe, nonché dalla Fondazione dell’Ospedale Forma Onlus e dall’Associazione torinese Sorrisi a 4 zampe con i quali ha strutturato un progetto che ha coinvolto attivamente la maggior parte dei club del Distretto. Progetto basato sulla necessità di aumentare la “potenza di fuoco” del servizio di Pet Therapy proposto dalle associazioni, che operano nel territorio e in particolare dall’Ospedale Infantile medesimo per poter diffondere questo approccio anche in altri reparti. La Pet Therapy non ha nulla a che vedere con la cosiddetta umanizzazione degli animali, ovvero l’ipotesi di estensione della parità dei diritti che sembra muovere non solo dalla bioetica o dall’etologia, ma persino dalla filosofia e dalla sociologia, cioè dagli studiosi di scienze umane. E questa ipotesi è sorprendente proprio alla luce della terapia assistita con gli animali ove l’animale con il quale l’uomo può giungere a un legame affettuoso, rimarrà necessariamente un mezzo per conseguire dei fini precisi per quanto questi fini possano avere fondamenti ludici come nella Pet Therapy. Il rispetto della vita e della dignità dell’animale saranno sempre puro altruismo.

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