L’Anno Rotariano di Antonio Brando, Governatore Distretto 2101

– A cura di Noemi Taccarelli

Il Rotary non è semplicemente un’organizzazione: rappresenta un laboratorio di idee, una rete di individui che decidono ogni giorno di essere attivamente coinvolti nel cambiamento delle comunità, sia vicine che lontane. Il Distretto 2101 ha affrontato l’Anno Rotariano 2024/2025 con questa profonda consapevolezza, dando vita a un percorso che ha fatto dell’ascolto, dell’inclusione e della concretezza le sue coordinate fondamentali. A guidare il Distretto, il Governatore Antonio Brando, che fin dall’inizio ha stabilito una direzione chiara: «Il Rotary inizia dall’ascolto». Non si tratta di uno slogan, ma di una visione operativa concreta. I club sono stati incoraggiati a cambiare rotta: ascoltare prima di agire, entrare in relazione con le comunità, comprendere i bisogni prima di proporre soluzioni. È così che sono emersi progetti emblematici come il pontile accessibile di Villammare o Il mare per tutti a Pioppi, in collaborazione con il Distretto Lions: azioni che restituiscono dignità attraverso l’inclusione.

L’anno è stato anche caratterizzato da una forte innovazione comunicativa. La rivista distrettuale, trasformata in uno strumento editoriale agile e attraente, ha raccontato la magia del Rotary attraverso immagini, articoli brevi e storie vere. Si è dato spazio alle esperienze dei soci, dei club e delle nuove generazioni, facendo emergere un Rotary sempre più visibile e riconoscibile. Il bilancio numerico è altrettanto significativo. Il distretto ha registrato una crescita dell’effettivo, ma ciò che è ancor più importante è stato il cambiamento culturale che ha accompagnato questa crescita: ogni nuovo socio è stato accolto in un contesto formativo e valoriale solido. Il contributo alla Rotary Foundation ha raggiunto un incremento del +187%, posizionando il distretto al secondo posto della Zona 14. Per la prima volta, tutti i club del distretto hanno contribuito, dimostrando unità, responsabilità e senso di appartenenza.

L’anno ha visto l’attuazione di progetti di grande significato simbolico, come Rotary in corsia ti fa compagnia, che ha portato libri scritti da rotariani nei reparti ospedalieri, offrendo cultura e conforto a coloro che vivono momenti di fragilità. Oppure, la partecipazione alla Napoli City Marathon, con oltre 500 magliette Rotary distribuite e 5.000 euro raccolti per progetti solidali, in un contesto di visibilità pubblica e orgoglio rotariano. Centrale, nel pensiero del Governatore, è stato il coinvolgimento delle nuove generazioni. «Non possiamo più considerare i giovani come il futuro del Rotary: sono il nostro presente», ha affermato. Con i Rotaract e gli Interact sono stati costruiti veri ponti generazionali, dove l’energia dei giovani è diventata una risorsa concreta per i progetti. La Commissione Nuove Generazioni ha realizzato percorsi educativi dedicati alla legalità, alla parità di genere e all’educazione economica. Iniziative sartoriali, pensate su misura, con l’intento non di educare dall’alto, ma di ascoltare e co-progettare.

Il concetto di Rotary del fare, emerso con vigore durante le visite ai club, ha trovato piena espressione in questa impostazione. Il Rotary è stato percepito e vissuto come interlocutore civico credibile, vicino ai bisogni reali, capace di coniugare professionalità, etica e impatto. «Non fermiamoci ai numeri – ha ricordato più volte Brando – ma chiediamoci: qual è il nostro sogno rotariano?». Una domanda che è diventata bussola per molti Presidenti e che continua a ispirare l’azione del distretto. Anche la dimensione comunicativa ha conosciuto una forte evoluzione. Il messaggio del Rotary è stato veicolato con coerenza attraverso tutti i canali, in linea con la voce internazionale: chiara, compassionevole, tenace, intelligente. La narrazione non si è limitata a descrivere ciò che si è fatto, ma ha trasmesso senso, passione, visione. Ogni progetto, ogni incontro, ogni parola ha contribuito a rafforzare l’identità del Rotary come comunità di individui pronti ad agire. Oggi, a fine mandato, il Distretto 2101 si presenta più coeso, più consapevole, più visibile. La cultura del dono, la forza dell’ascolto e la qualità della progettazione condivisa sono diventati tratti distintivi. Il Rotary è tornato a essere un riferimento civico, un luogo di relazioni autentiche, un generatore di fiducia. Il futuro – come ha più volte ribadito il Governatore – è ora. E per affrontarlo, occorre rinnovarsi senza snaturarsi, osare senza perdere l’essenza. Continuare a camminare insieme, servire con gioia, raccontare ciò che si fa, ma soprattutto, ascoltare per agire.

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