I volti della professionalità: spazio all’impegno dei soci rotariani nel mese dell’azione professionale.

Un progetto del prof. Marco Pozzi, Direttore Reparto Cardiochirurgia e Cardiologia Pediatrica e Congenita Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona. Presidente Incoming Rotary Club Jesi, Distretto 2090.

Quali sono le motivazioni del Global Grant da lei proposto?
Con le attuali risorse sanitarie in India, dei circa 200.000 bambini nati ogni anno con una cardiopatia congenita, può essere curato solo il 20% dei casi. Rimane fuori una grossa percentuale di bimbi che non ha alcun accesso all’assistenza sanitaria. Negli ospedali indiani le cure sono tutte a pagamento e i costi cadono inesorabilmente sulle spalle delle famiglie.
Lo scorso ottobre ho organizzato una missione umanitaria nell’ospedale Sri Satya Sai Sanjeevani, nella città di Raipur, nell’India centro-occidentale. È un ospedale totalmente dedicato alla cardiochirurgia pediatrica. Ed è un centro totalmente gratuito, che aggiunge all’offerta specialistica e all’avanguardia medico-chirurgica, accoglienza e pasti completi gratuiti.
Allo stato attuale in questo ospedale, che vive esclusivamente di donazioni esterne da privati, si operano gratuitamente 1.300 bambini ogni anno. Vengono accolti e curati anche bambini da altri stati, sotto il principio di donare uguali opportunità.

Quali sono le patologie cardiache più frequenti?
Purtroppo, sono le malattie delle valvole cardiache e sono anche quelle che creano la disparità più grande nel trattamento.
I bambini che richiedono la sostituzione di una valvola cardiaca malata, devono affrontare percorsi terapeutici con spese molto alte: questo perché le protesi valvolari cardiache disponibili sul mercato hanno costi elevati. Ed ecco che questi bambini diventano i più penalizzati. Questo è strettamente correlato alla mortalità, che tra i bambini con queste patologie è la più alta, rispetto a quella con altre cardiopatie di simile complessità.

E allora, quale sarebbe la possibile soluzione da adottare?
Indubbiamente una delle soluzioni più adatte sarebbe quella di realizzare, all’interno dell’ospedale, un laboratorio che prepara e conserva valvole umane da donatore (homograft). In questo modo l’ospedale potrebbe avere una disponibilità immediata delle valvole per una molteplicità di interventi chirurgici, a un prezzo molto inferiore a quello di mercato. La diretta conseguenza sarebbe quella di poter operare un numero sempre crescente di bambini, di ogni età, di ogni peso, di ogni estrazione sociale, con valvulopatie cardiache, che oggi appaiono di fatto inoperabili.
Da ricerche di mercato, il costo complessivo per costruire un moderno laboratorio di homograft ammonta a circa 130.000 euro.
Coinvolgere il maggior numero di club e di Distretti significherebbe senza dubbio rendere fattibile questo progetto salva vite. È già concreto l’interessamento di alcuni club Rotary e di alcune associazioni di altri Distretti e internazionali.
 

Tutti i progetti >