Adottare scuole in Terrasanta

Nel corso dell’Anno Rotariano 2024/2025, il Distretto 2110 (Sicilia e Malta) tra i vari service promossi in favore della pace, ne ha realizzato uno che ha rappresentato una delle più significative iniziative in termini di impegno economico, partecipazione corale e valore umano dell’anno: il service Adottiamo una scuola per la pace in Terrasanta. Nato da un’idea della moglie del Governatore Giuseppe Pitari, Ivana Sarcià, il progetto ha trovato sostegno nel Patriarcato Latino di Gerusalemme, e in particolare in Sua Beatitudine Cardinale Pierbattista Pizzaballa, e partnership strategica condivisa nella Luogotenenza di Sicilia dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Luogotenente S.E. Maurizio Russo, anch’egli rotariano, nella veste anche di coordinatore distrettuale per le iniziative sulla Pace. Proponendo tale iniziativa, Ivana ha coniugato il suo amore per la Terrasanta e la buona comprensione tra i popoli, con la propria passione professionale di docente. Il progetto ha preso forma inizialmente nella Scuola del Patriarcato Latino di Al-Hashimi ad Amman (Giordania), un’istituzione educativa frequentata da bambini e ragazzi provenienti da contesti fragili, molti dei quali rifugiati o in condizioni di marginalità sociale.

Grazie alla generosità di tanti, il Distretto ha raccolto quasi 30.000 euro, somma che è stata raddoppiata dal contributo paritario della Luogotenenza di Sicilia dell’OESSH. Così, con quasi 60.000 euro, il service si è trasformato in una vera e propria azione umanitaria internazionale, capace di incidere sulla vita concreta di intere famiglie in quella martoriata zona del mondo afflitta dalla guerra. L’obiettivo non era solo offrire sostegno, ma costruire la pace attraverso l’educazione, dando strumenti e opportunità a chi troppo spesso ne è privo. L’impegno si è tradotto inizialmente nell’acquisto di lavagne interattive multimediali, computer, connessioni internet e materiale didattico, trasformando le aule in spazi più inclusivi, moderni e dignitosi. Particolare attenzione è stata data agli studenti con difficoltà di apprendimento, per i quali la tecnologia rappresenta un alleato prezioso nella personalizzazione dei percorsi educativi.

Inoltre, su indicazione del Patriarcato, sono state erogate 18 borse di studio a studenti in grave disagio economico, permettendo loro di continuare gli studi e coltivare la speranza di un futuro migliore. Si è trattato non solo di una risposta concreta ai bisogni materiali, ma anche di una dichiarazione di fiducia nel potere trasformativo della cultura, intesa come via privilegiata verso la pace. L’entusiasmo e la generosità dei Club Rotary, dei giovani di Interact e Rotaract, dello staff distrettuale, di associazioni e singoli cittadini, hanno reso questo progetto una vera opera collettiva, un ponte di cuori – come è stato definito – costruito a partire dalla Sicilia e da Malta per raggiungere una delle aree più delicate del mondo. Persino il corpo docente dell’Istituto Comprensivo dove Ivana insegna ha voluto contribuire, confermando quanto il progetto abbia superato i confini dell’organizzazione per toccare l’intera comunità. Il percorso non si è fermato ad Amman. Grazie ai legami instaurati con il Patriarcato, si è esteso il sostegno educativo ad altre due scuole: una a Bayt Jala nei pressi di Betlemme, dove opera padre Hanna Mass’ad, e una a Taybeh, piccolo villaggio a 15 chilometri da Gerusalemme, dove presta servizio padre Bashar Fawadleh. Quest’ultimo ha partecipato come testimone al Forum sulla Pace organizzato dal Distretto Rotary 2110 ad Agrigento a inizio maggio, testimoniando in prima persona il valore del sostegno ricevuto.

Il progetto ha superato la dimensione del semplice service per farsi gesto educativo e testimonianza viva di speranza. Come ha ricordato Ivana Sarcià: «Ogni beneficio dato a un bambino è un seme di fiducia nella pace». E infatti, prima che nelle sedi diplomatiche, la pace nasce nel cuore dei più piccoli, alimentata da gesti di amore, attenzione e condivisione. Adottiamo una scuola per la pace in Terrasanta resterà un simbolo dell’impegno del Distretto 2110, della sua capacità di trasformare un sogno in realtà concreta, un’idea in azione, un ideale in servizio. Un grazie sincero va a tutti coloro che hanno creduto in questa visione. Come ricordava Martin Luther King, la pace non è semplicemente un obiettivo lontano, ma un mezzo con cui arrivare a tale obiettivo”. Il Rotary, ancora una volta, ha dimostrato di saperlo percorrere, quel cammino.

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