I volti della professionalità: spazio all’impegno dei soci rotariani nel mese dell’azione professionale.

Socio del Distretto 2042 e membro del Rotary Club di Seregno Desio Carate Brianza, Gilberto Chiarelli si contraddistingue per la sua alta professionalità.
Classe 1958, italo-brasiliano, sposato con cinque figli, l’Ingegner Chiarelli, dopo una formazione in ingegneria meccanica presso l’Università Braz Cubas di Mogi das Cruzes, ha intrapreso la sua carriera lavorativa in Brasile, fino a trasferirsi in Italia nel 2005. Da allora ricopre la figura di amministratore delegato della KSB ITALIA Spa & REEL Srl.

Quali crede siano i punti dominanti su cui Rotary Italia debba concentrarsi?
Sicuramente il punto fondamentale su cui porre attenzione è l’adoperarsi per gli altri, con l’obiettivo ultimo di aiutare comunità e singoli individui in un’ottica di società sempre più connessa e collaborativa.

Quali sono le iniziative di maggior rilievo intraprese dal suo Club?
Partecipo dal 2016 alle attività del Rotary: inizialmente presso il Club Colli Briantei, e in seguito, dal 2018, mi sono trasferito al Club di Seregno Desio Carate Brianza. Il Club Sedeca è coinvolto in una serie di attività promozionali sul territorio locale, ma anche all’estero. A dicembre 2019 per esempio è stato approvato un Global Grant insieme al Rotary Club Jundiai, in Brasile, per la fornitura di vari materiali all’Ospedale Sao Vicente de Paula di Jundiai nella provincia di San Paolo.
Durante l’anno vengono poi svolte diverse attività rivolte anche ad associazioni radicate sul territorio locale (in particolare l’ultima lo scorso dicembre nella città di Seregno), che si occupano di persone con situazioni di fragilità. Siamo poi impegnati attualmente con il progetto Aquaplus e in particolar modo sono il rappresentante del Cadre. Sicuramente è prevista la continua partecipazione a programmi non solo di carattere locale, ma anche a livello internazionale: abbiamo infatti iniziato un nuovo Global Grant con un Rotary Club in Senegal.

Ha fatto riferimento al progetto Aquaplus. Ci racconti nel dettaglio in cosa consiste.
Il programma Aquaplus (che ha come Presidente Piermarco Romagnoli) consiste in una serie di progetti già avviati: ad Haiti, in Tanzania e in Sud Sudan. L’obiettivo fondamentale è quello di combattere non solo il problema della fame e della sete, ma anche di fornire alle popolazioni bisognose attività a sostegno della propria comunità, come la costruzione di infrastrutture per il corretto utilizzo dell’acqua e per la produzione di alimenti. In Tanzania sono state costruite reti di distribuzione d’acqua e due pozzi profondi con serbatoio di cui possono beneficiare più di 7.000 persone.

Com’è essere rotariano al di fuori del club, nella sua vita professionale e privata?
Di base la partecipazione al Rotary rispecchia il piacere di servire e donare tempo a beneficio degli altri. È importante riuscire a gestire il proprio tempo, ripartendo le giuste attenzioni tra impegni professionali e familiari. Con un po’ di sacrificio si riescono a portare avanti le varie attività e per quanto mi riguarda sono sempre molto motivato, come molti altri colleghi, chi in forma più diretta, chi più indiretta, alcuni in modo più coinvolto, altri più a livello di promozione e sostegno, ma l’importante è il risultato.

“Rotary connette il mondo”: ci lasci un suo commento sull’importanza della connessione tra i progetti che state concretizzando.
La parola connessione ha un significato molto ampio e racchiude in sé più sfumature: da un lato quella tecnologica e dall’altro quella più umano-sociologica. Con la tecnologia connettiamo il mondo per raggiungere l’obiettivo per eccellenza: aiutare il prossimo e migliorare la società in cui viviamo.

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