I volti della professionalità: spazio all’impegno dei soci rotariani nel mese dell’azione professionale.

Il responsabile della sanità nella Marina Militare Italiana è un rotariano. L’Ispettore di Sanità e Capo del Corpo Sanitario della Marina Militare Ammiraglio Ispettore Mauro Barbierato fa parte del Rotary Club Castiglioncello e Colline Pisano Livornesi e si accinge a diventarne il Presidente per l’Anno Rotariano 2020-2021. Un medico, laureato a Pisa e specializzato in diverse discipline che ha iniziato la propria carriera in Accademia Navale di Livorno e ha proseguito assumendo responsabilità crescenti fino a occupare la posizione di vertice della sanità nella nostra Marina.

Quali sono le doti principali che si richiedono a un giovane perché possa diventare un bravo medico militare?
La professione di medico militare è una delle più affascinanti e certamente in grado di dare esperienze ed emozioni che veramente non hanno uguali nel mondo civile. Essere un professionista della Sanità della Marina Militare significa potersi confrontare quotidianamente con nuove sfide, operando sia a terra che a bordo, in Italia e all’estero, in attività addestrative e a sostegno di popolazioni civili in difficoltà. Sfida importante che può essere affrontata, e brillantemente superata, soltanto se a monte vi è una forte predisposizione a questo particolare tipo di vita e si ha la piena consapevolezza che nel cammino intrapreso dovranno essere superati molti ostacoli e saranno necessarie forte determinazione, perseveranza, molto buon senso e fiducia nei propri mezzi. Quanto appena detto vale però non soltanto per gli Ufficiali Medici ma anche per tutte le altre figure professionali che fanno parte del Corpo Sanitario: farmacisti, veterinari, odontoiatri, psicologi, biologi, infermieri, tecnici sanitari. Tutti loro, tramite la loro qualificata attività, forniscono un contributo fondamentale al completo perseguimento degli obiettivi istituzionali delle Forze Armate. Il compito principale del Corpo Sanitario della Marina Militare è quello di supporto diretto alla componente operativa della Forza Armata svolto principalmente mediante attività di sorveglianza sanitaria, prevenzione, profilassi e cura.

Viaggiare, spostarsi spesso a bordo di navi che partono per missioni anche di lunga durata può interferire con gli impegni della famiglia, con la crescita dei figli. Ci sono particolari suggerimenti per i giovani che iniziano oggi una carriera in Marina Militare?
Come dicevo, nell’intraprendere questa professione, devono necessariamente essere messi in conto alcuni sacrifici e, tra i più importanti di questi, vi è quello che, specie nei primi anni di carriera, ma non soltanto, potranno esserci anche periodi di lontananza più o meno lunghi e che questo sicuramente coinvolgeranno anche i propri familiari che, per tali assenze, dovranno necessariamente rendersi autonomi. È per questa serie di motivi che è fondamentale che vi sia, da parte di tutti loro, la piena consapevolezza di cosa vuol dire essere genitore, moglie, marito, figlio o figlia di un militare e la volontà di voler comunque condividere questa scelta di vita. Da figlio di militare desiderò però anche dire che vi sono anche per i familiari tantissimi aspetti positivi come quelli di poter viaggiare, conoscere il mondo, fare esperienze uniche, conoscere tantissima gente e realtà diverse e che, tutto ciò, consente di allargare le proprie esperienze, abituarsi ai cambiamenti, essere più in linea e poter meglio affrontare le sfide dei tempi moderni.

Come si è avvicinato al Rotary? Qual è stata la ragione o le motivazioni che l’hanno convinta a entrare a farne parte?
È un caro amico di famiglia, al quale sarò sempre grato, che mi ha fatto conoscere e apprezzare il Rotary. Oltre a essere una prestigiosissima associazione che raccoglie più di un milione e duecentomila iscritti di tutte le parti del mondo e che come agenzia non governativa mantiene con l’ONU forti legami di lunga data per l’obiettivo comune di pace e comprensione internazionale, rappresenta una vera e propria ragione di vita, un modo di essere, con dei valori nei quali mi riconosco pienamente e che hanno rappresentato e rappresentano la stella polare del mio quotidiano. Ogni istante di ogni singolo giorno, i rotariani si impegnano e realizzano progetti locali e globali per fare del bene nel mondo e di questo tutti noi dobbiamo andare orgogliosi.

Le sue doti di leadership le hanno permesso di raggiungere i più alti obiettivi in carriera. Questa caratteristica non è certamente l’unica che permette una crescita personale e professionale. Quali sono le qualità che un giovane dovrebbe sviluppare per potersi meglio affermare nella propria professione?
Quello che mi capita spesso di dire ai colleghi più giovani e a tutti i miei collaboratori, è che se si è veramente convinti di quello che si fa e lo si fa sempre con il massimo impegno senza la pretesa che necessariamente tutto ciò debba essere sempre compreso e apprezzato. Se si lavora semplicemente per la propria soddisfazione personale e per essere a termine giornata in pace con se stessi e con la propria coscienza per aver fatto tutto quello si ritiene fosse giusto fare, allora sicuramente anche i risultati e i riconoscimenti alla fine non potranno non arrivare. Oltre a ciò, è fondamentale essere aperti al confronto, guardare agli altri in senso positivo, essere curiosi verso il mondo cercando di arricchire le proprie conoscenze ed essere consapevoli che da ognuno si può imparare qualcosa. Infine, mi viene in mente il motto della Nave Scuola Vespucci, dove tutti gli allievi del primo anno dell’Accademia Navale fanno la loro prima crociera addestrativa “Non chi comincia ma chi persevera”: ritengo che i giovani debbano avere la consapevolezza che nella vita dovranno superare molti ostacoli e che ci saranno anche delle sconfitte, ma fondamentale è sapersi rialzare e continuare a lottare per quello in cui veramente si crede.

I valori rotariani sono il denominatore che accomuna ogni socio ovunque egli risieda. In particolare, il “servire”, ovvero il mettere a disposizione del proprio Club e della comunità le proprie abilità personali è nello spirito di ogni rotariano. Questo si può coniugare con il mondo militare? Ci sono punti di convergenza con la sua professione?
Numerosi e profondi sono i punti di convergenza tra la professione di Ufficiale, medico e rotariano: lo spirito di service “Servire gli altri al di fuori di ogni interesse personale” è nel DNA di tutte e 3 queste professioni dove concetti come sapersi sacrificare per il bene degli altri, sia per la loro difesa, per la loro salute o per aiutare i bisognosi e valori come quello di fedeltà alla Patria e di famiglia, sono sempre al primo posto e fondamentali riferimenti di vita. Sono valori per i quali ho giurato prima come Ufficiale, poi come medico con il giuramento di Ippocrate e infine come rotariano.

“Favorire la pace e la comprensione tra gli uomini” rientra negli obiettivi principali del Rotary. Quale può essere il ruolo delle donne che occupano oggi posizioni sempre più importanti anche in ambito militare?
Le donne nelle FF.AA., presenti sin dall’anno 2000, rappresentano una realtà consolidata e già oggi ricoprono ruoli di primo piano in tutti i settori. Sono particolarmente apprezzate per le loro qualità: intelligenza, buon senso, determinazione, umanità, e sicuramente la loro presenza ha rappresentato un importantissimo valore aggiunto. Spesso sono molto più competitive e determinate dei loro colleghi maschi e sono assolutamente sicuro che così come abbiamo già avuto 2 Ministri della Difesa donne, non dovranno passare ancora molti anni per averne anche ai vertici delle varie Forze Armate.

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