Uniti dal desiderio di fare la differenza nelle rispettive comunità

– A cura di Antonio Brando

Il primo ricordo appena rientrato a casa in seguito all’esperienza vissuta a Orlandoèquello di aver assistito alla sfilata delle centinaia di bandiere sul palco dell’Hotel Rosen Shingle Creek, che identificano i Paesi partecipanti all’evento, e i loro rispettivi Governatori Eletti, che orgogliosi salutano la platea, sempre più consapevoli del senso di responsabilità e di appartenenza che iniziano ad assumere in forma ufficiale. L’internazionalità dei valori rotariani, così espressi, ha certificato un’identità comune, dove i rotariani si ritrovano uniti e pronti ad agire, con passione, determinazione e desiderio di fare la differenza positiva. La conferma di quanto sperimentato nei primi momenti dell’Assemblea l’abbiamo rivissuta durante l’incontro interculturale delle molteplici delegazioni, nel corso del quale si è avuto modo di scambiare doni dei rispettivi Paesi d’origine, così da ribadire il personale impegno a declinare, tutti insieme, diversità, equità, inclusione.

Dopo il saluto del Presidente Internazionale Gordon McInally che ci ha esortato a Creare speranza nel mondo, ecco giungere il nostro Presidente Eletto Stephanie Urchick, che ci ha immediatamente ricordato di essere una famiglia, capaci di saper ascoltare, dialogare, così da trovare sempre, nella diversità, un punto d’incontro. Ci ha esortato al nostro prossimo e massimo impegno per la raccolta fondi destinata alla campagna di vaccinazione per l’eradicazione della poliomielite, End Polio Now, ricordandone la priorità progettuale che non può trovare pause. Ha ricordato il Piano d’Azione, nostro codice operativo, che deve saper guidare, facilitare l’esperienza e il cammino di ogni socio del Rotary, rendendo “irresistibile” la nostra azione, sia nei Rotary Club, sia fuori da essi. La parola d’ordine è cambiare, tutti insieme, per aiutare i soci attuali e, soprattutto, futuri a vivere un’esperienza autentica, in modo da avere una vera storia di Rotary da raccontare. Aprire le nostre braccia a coloro che hanno il cuore e le mani per fare service, a coloro pronti ad agire, che non sono ancora rotariani, per la nostra incapacità d’inclusione, con persone a volte diverse da noi. Fondamentale è il racconto della nostra progettualità. La pace deve essere la nostra priorità, ricordando e ripartendo dalla Prova delle Quattro Domande, che deve rappresentare il nostro stile, il nostro vivere, il nostro essere, nell’esperienza vissuta, per essere donne, giovani e uomini migliori. Il nostro cambiamento deve tradursi nella capacità di condividere e vivere l’azione rotariana, attraverso il motto La magia del Rotary.

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