La cultura, come strumento di coscienza delle proprie origini e di sviluppo, intesa ad ampliare, attraverso l’educazione e l’istruzione, la visione del mondo, prefigura anche la consapevolezza della necessità di salvaguardare i valori irrinunciabili di libertà e dignità quali elementi costitutivi di ogni essere umano. La cultura non può, dunque, essere di parte e rifiuta ogni strumentalizzazione, ogni condizionamento e mira alla ricerca della verità, del bene comune, del principio di solidarietà verso i deboli, all’affermazione dei diritti umani, al rifiuto delle sopraffazioni. La cultura, insomma, come negazione di ogni intolleranza, di apertura verso altri modi di pensare, altre visioni del mondo, contro ogni discriminazione, comunque motivata. La cultura come volontà di favorire relazioni amichevoli tra gli uomini in modo da considerare la propria attività come un servizio: in questo consiste una cultura chiara ed illuminata, che nella forza dell’esempio lascia un viatico ai giovani, che richiedono parole chiare e comportamenti non ambigui. Così Saverio Sani, nel ricordare la Carta Rotariana della Cultura e l’insegnamento di Tristano Bolelli.

Bolelli, uomo di grande cultura, viene cooptato nel Club di Pisa agli inizi degli anni ’50 e vive la trasformazione del Rotary International, che implica anche una trasformazione dei concetti di service e di profit, non più identificato, dopo la Convenzione di Detroit del 1950, con il guadagno materiale, ma anche con “la serenità e la soddisfazione dello spirito e del cuore”, in un superamento del dilemma service/profit. È in quel periodo che i Rotary Club italiani si adoperano per la tutela del patrimonio artistico. È in un siffatto contesto che Bolelli lascia la sua impronta: dalla istituzione di borse di studio alla formazione culturale dei giovani. Il Rotary, sempre più, si propone come promotore di cultura. Ed è qui che nasce il Premio Galilei, la massima realizzazione di Bolelli, celebrato ormai da oltre cinquanta anni. Bolelli, con il Premio Galilei, sviluppa ed afferma la sua concezione del servizio attraverso la cultura.

Il Premio Galilei è oggi riconosciuto come una delle manifestazioni culturali più importanti d’Europa, fondato solo su adesioni volontarie dei Rotary Club italiani e dei rotariani. La Fondazione Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani opera sotto gli auspici del Rotary International e dell’Università di Pisa ed è costituita in Ente morale con D.P.R. 26 febbraio 1982. Il Premio nasce nel 1962 e diventa “pisano” nel 1968, nel contesto dell’Ateneo pisano, ma di rilevanza internazionale, una sorta di Nobel italiano. Il Premio, che consisteva, all’origine, in una statuetta di Emilio Greco, è oggi una targa d’oro che esalta “la valorizzazione della cultura italiana all’estero quale risulta dall’opera di italianisti stranieri che fanno conoscere al mondo, con lavori fondamentali, la nostra lingua e la nostra civiltà”. Dal 2006 il Premio viene anche assegnato a uno scienziato italiano che abbia raggiunto fama internazionale.

Per iniziativa dei Governatori 2017-2018, si è deciso di ampliare la portata del Premio. Da quell’anno, con il contributo finanziario della Fondazione, infatti, ogni Distretto ha provveduto a selezionare, in autonomia, con l’ausilio di un Ateneo del proprio territorio, due giovani studiosi meritevoli, uno in campo umanistico, una in campo scientifico, a ciascuno dei quali è andato un premio in denaro (corrisposto dal Distretto di appartenenza e dalla Fondazione, in pari misura). Si è ritenuto concordemente dai vari distretti che il Premio meritava e merita di essere allargato e rilanciato. E, in una prospettiva che si riallaccia alla visione di Bolelli, si è pensato di farlo in nome della cultura e della valorizzazione dei giovani.  

 

Premio Galileo Galilei 2019 – 58ª Edizione

PREMIO INTERNAZIONALE GALILEO GALILEI DEI ROTARY CLUB ITALIANI

Anno LVIII – STORIA DEL DIRITTO ITALIANO

La Giuria del Premio 2019, presieduta dal Professor Marco MANCINI e composta dai Professori Marco Cavina, Loredana GARLATI, Bernardo SORDI e Claudia STORTI, ha designato all’unanimità l’illustre studioso Carlos Manuel Petit Calvo.

Sin dagli anni di formazione, il Professor Carlos Petit Calvo dimostra di possedere una tastiera disciplinare ricca e invidiabile. Laureato in diritto all’Università di Siviglia, consegue presso lo stesso ateneo anche una laurea in storia e geografia. Ottiene il dottorato di ricerca in diritto sia a Siviglia che a Bologna, sotto la guida dello storico del diritto, Paolo Colliva. Maneggia perfettamente le principali lingue europee, oltre al latino. Cattedratico per lunghi anni alla Università Autonoma di Barcellona, dalla fine degli anni Novanta è cattedratico della Universidad de Huelva.
A colpire, sono soprattutto la vastità e l’intensità della sua attività scientifica. È uno dei pochissimi storici del diritto europeo che possono vantare, allo stesso tempo, studi sul periodo romano-barbarico e sull’alto medioevo (significativi i suoi studi giovanili sui Visigoti), sia sulla piena maturità medievale e ancora sull’età moderna e sull’età contemporanea. Fine indagatore dei principali snodi della storia del diritto spagnolo, sia con riferimento al complesso dinamismo delle fonti del diritto, sino al problematico avvio dei processi di codificazione nella Spagna del secondo Ottocento, sia dei travagliati percorsi costituzionali, Carlos Petit Calvo sente, già dai suoi primi lavori, particolarmente stretta questa confinazione nazionale dei propri studi storico giuridici. Da qui l’interesse verso le altre esperienze continentali, francesi, tedesche, italiane, sia verso l’esperienza anglo-americana, sia infine per il ricco mondo latino americano, di cui indaga, ora le radici del diritto indiano, ora gli esiti e i percorsi successivi alla decolonizzazione della prima metà del XIX secolo. Le sue ricostruzioni degli scambi che interessano, in un senso e nell’altro, le due sponde dell’Atlantico, tra Europa e Stati Uniti, rappresentano un modello, anche metodologico, di estrema rilevanza. Cuore pulsante dei suoi interessi di ricerca è comunque la storia del diritto commerciale, dalle origini medievali dello ius mercatorum ai suoi sviluppi moderni, sino alle trasformazioni indotte dai più recenti fenomeni di globalizzazione economica e giuridica. Questa ininterrotta attività di ricerca pluridecennale e a larghissimo spettro è finalmente approdata a una monumentale Historia del derecho mercantil, edita nel 2016 a Madrid da Marcial Pons, divenuta rapidamente un imprescindibile e assoluto punto di riferimento della ricerca su questa materia.

Per questi motivi, la Giuria, all’unanimità, ha ritenuto il professor Carlos Petit Calvo «pienamente meritevole del conferimento del premio, per l’ampia, variegata, produzione scientifica che ha abbracciato, nel corso di una lunga ed ininterrotta attività di ricerca, sia l’esperienza giuridica medievale, sia l’esperienza moderna e contemporanea, con risultati che in particolare per la storia del diritto commerciale appaiono di sicura rilevanza internazionale ed unanimemente apprezzati. L’apertura degli studi del professor Carlos Petit Calvo verso la storia globale e la storia comparata costituisce un’ulteriore peculiarità della sua ricerca, tanto da porlo tra i massimi conoscitori dell’intera civiltà giuridica occidentale. In questo quadro, la conoscenza che il professor Petit ha dimostrato di possedere delle individualità della storia italiana del diritto lo pongono come interlocutore privilegiato anche per le prospettive di ricerca nazionali».

 

 

PREMIO INTERNAZIONALE GALILEO GALILEI DEI ROTARY CLUB ITALIANI PER LA SCIENZA

Anno XIV – SCIENZE DELL’INGEGNERIA

In nome della Giuria, il dott. Michele Guarneri è stato scelto come laureato per il Premio Galileo Galilei di Scienze dell’ingegneria 2019.

Il dott. Michele Guarnieri è co-fondatore e CEO di HiBot Corporation. Ha conseguito la laurea in Informatica presso l’Università di Verona (Italia) nel 2000. Dopo aver ricevuto una borsa di studio tecnica dal governo giapponese, si è trasferito in Giappone nel 2001 presso l’Istituto di Tecnologia di Tokyo con il Prof. Hirose Laboratory, dove ha conseguito la laurea e il dottorato in ingegneria meccanica e aerospaziale rispettivamente nel 2004 e nel 2007 e ha fondato HiBot Corporation nel 2004 come start-up del Tokyo Institute of Technology. Tra i diversi riconoscimenti che ha ricevuto possiamo citare il Robot Award del Ministero dell’Economia giapponese (2010) per il robot di ispezione Expliner per linee elettriche ad alta tensione; il premio Edison Gold Award (2015) per lo sviluppo di Thesbot un sistema per l’ispezione di condutture da 3 “; la selezione del Technology Pioneer (2015) del World Economic Forum e il premio IEEE Inaba Innovation Technology nel 2017 per il sistema Expliner. Guarnieri, sin dalla fondazione di HiBot, si è impegnato nello sviluppo di soluzioni robotiche pratiche per ambienti estremi. Ora si sta impegnando nello sviluppo di soluzioni per eseguire lavori pericolosi come ispezioni in cui l’essere umano non dovrebbe o non può andare. Guarnieri è inventore e co-inventore di 15 brevetti relativi a software e soluzioni robotiche; è anche autore di oltre 20 pubblicazioni internazionali. Lo scopo della vita di Guarnieri è stato quello di dimostrare la possibilità che la robotica potesse essere utilizzata per aiutare gli umani in operazioni difficili. Lo ha dimostrato, ad esempio, quando ha applicato alcune delle sue opere durante l’operazione di ricerca e salvataggio subito dopo lo tsunami che ha colpito il Giappone nel 2011. È stato anche tra i primi stranieri e primo italiano a favorire l’avvio di una società spin-off al Tokyo Institute of Technology. Oggi è spesso richiesto dalle università giapponesi e dalle istituzioni italiane, per presentare pubblicamente la sua esperienza come imprenditore italiano in Giappone. In relazione a questi eventi, si dedica spesso ad aiutare i giovani imprenditori italiani a comprendere le difficoltà e le opportunità nel mondo delle start-up in Giappone. Per questa singolare combinazione di qualità scientifiche, tecnologiche e umane il Comitato Internazionale ritiene che il Dr. Michele Guarnieri meriti di ricevere il Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club italiani. 

 

 

Per ulteriori informazioni sulla storia del premio e per scoprire tutti i vincitori nel corso degli anni, è possibile visitare il sito della Fondazione Premio Galileo Galilei.

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