L’orgoglio di essere rotariano

– A cura di Guido Franceschetti, Governatore del Distretto 2080 AR 2022/2023

È con gratitudine e umiltà che rifletto sul mio anno di servizio come Governatore del Distretto 2080.

Gratitudine per le amicizie che ho stretto e per tutto ciò che ho imparato. Gratitudine per il grande lavoro che i rotariani hanno fatto. Umiltà per gli esempi che ho visto. È stato un anno di sfide per tutti. I miei predecessori hanno speso tutta la loro creatività per mantenere viva la collettività rotariana, ciononostante, cessata l’emergenza Covid-19, non è stato facile né per i singoli soci, né per il Distretto, né soprattutto per i club abbandonare l’isolamento che durante il periodo dell’epidemia era diventato la nostra prudente abitudine. Molti rotariani che hanno ricoperto ruoli importanti nei club quest’anno avevano poca esperienza di attività rotariana vissuta. Ci sono state difficoltà a riprendere la normale rete di relazioni e a rimettere in moto i progetti rimasti inattivi.

All’inizio dell’anno percepivo nei club tante perplessità e perfino scoraggiamento. Ma finalmente i soci sono riusciti a trovarsi di nuovo insieme e allora la voglia di fare ha prevalso sulle paure e le attività sono ripartite con un’energia che mi ha fatto sentire orgoglioso di essere rotariano. L’atteggiamento apatico tipico della fase Covid-19 ha lasciato lo spazio alla voglia di recuperare il tempo perduto. I club più efficienti, passata la tempesta, hanno rialzato le vele e si sono rimessi in rotta. Sono tornati a essere un riferimento per il loro territorio, hanno affrontato i problemi in sintonia con le autorità locali e non a caso hanno visto un’onda montante di persone interessate a diventare soci. È stata la dimostrazione della centralità del club nella struttura rotariana: il club è il centro di attrazione, la forza propulsiva e l’interfaccia di tutte le attività rotariane. Durante il nostro ultimo Congresso abbiamo affrontato proprio questo argomento. Il Rotary Club non è un locale pubblico gestito da un esercente: il club vive dell’attività di tutti ed è una risorsa per tutti, ogni singolo socio è tenuto a rispettarlo e a dare il proprio contributo.

Il momento critico ha messo in evidenza anche le debolezze di quei club che non hanno saputo ritrovare la forza e lo spirito per fare Rotary: questo mio pensiero spero che sia l’occasione per riflettere e rendere i club ancora più efficienti. Prevedendo la situazione che si è creata, la Squadra Distrettuale è stata arricchita di Commissioni per fare un’attività di supporto diretto ai club, che sono state quotidianamente sul campo accanto a quelle istituzionali, mettendo a disposizione un bagaglio di informazioni, di esperienza e di proposte per aiutare i club, per coordinarli e per incrementare la formazione. La Squadra Distrettuale ha realizzato eventi e seminari che sono risultati sempre coinvolgenti. Nonostante lo scarso preavviso, è riuscita ad accogliere degnamente a Roma la nostra Presidente Internazionale, insieme con il Board Director Alberto Cecchini e i Governatori italiani. È stato un onore per noi e per i Distretti italiani, e un’importante occasione per promuovere l’immagine del Rotary ad alto livello. Organizzare gli incontri e gli eventi è stata una grande prova di capacità logistica e di pubbliche relazioni. Il lavoro delle Commissioni ha portato a sottoscrivere o a rinnovare importanti accordi, estesi a livello nazionale, con la Protezione Civile e con i Carabinieri Forestali. Come ho scritto prima, con la ripartenza l’entusiasmo e la voglia di lavorare insieme hanno coinvolto tutti, quasi tutti; è nato un affiatamento che mi ha fatto ricordare lo spirito stupendo che anima l’equipaggio di una nave. Un grande grazie a tutti.

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